Sospeso dall’insegnamento e dimesso dall’abbazia: un novizio l’aveva accusato di abusi

Secondo la RTS un insegnante di greco e latino – ora sospeso dall’insegnamento – sarebbe accusato da un novizio di aver abusato di questi, all’abbazia e non al collegio dove egli insegnava.

L’abate dell’Abbazia di Saint-Maurice, Roland Jacquenoud, era sospettato di abusi in seguito a un’inchiesta di RTS e per questo era già sospeso dall’insegnamento. Si è dimesso questa mattina, ritirandosi provvisoriamente dall’incarico.

Occupava il posto ad interim da settembre, quando si era ritirato – sempre per lo stesso motivo – anche il suo predecessore, monsignor Jean Scarcella.

Ora, la comunità verrà diretta da un delegato apostolico nominato direttamente dal Vaticano e non legato, perciò, alla diocesi di Sion.

L’annuncio arriva questa mattina dall’abbazia stessa, dopo la conferenza stampa convocata ieri, giovedì 23, a Bex.

Come riporta la RSI, l’istituzione cattolica vallesana ha preso posizione sulle rivelazioni della trasmissione Mise au point, che chiamano in causa nove religiosi legati attualmente o in passato all’abbazia e al suo liceo-collegio.

I media romandi hanno fatto sapere che ci sarebbe un altro prete, già attivo nell’internato di Saint-Maurice chiuso nel 2021, ad essersi autodenunciato nei giorni scorsi per una serie di abusi su minori commessi decenni or sono nel Canton Giura.

L’inchiesta era partita dalla radiotelevisione romanda (RTS) e aveva coinvolto il padre abate ad interim dell’Abbazia di Saint-Maurice in accuse – gravissime – in termini di abusi sessuali.

L’accusato è anche insegnante di greco e latino nel collegio, e posto che non sia giudicato colpevole fino a prove accertate, non darà più lezioni “fino a quando i fatti non saranno accertati”.

La scuola di Saint-Maurice, infatti, è in mano pubblica dalla firma di un accordo tra lo Stato e l’abbazia nel settembre 2021.

Il capo del servizio dell’insegnamento vallesano, Jean-Philippe Lonfat, aveva dichiarato a Keystone-ATS: “Prendiamo sul serio queste rivelazioni e proviamo empatia per le vittime”.

“Il capo del Dipartimento dell’economia e della formazione e il capo del servizio dell’insegnamento hanno incontrato le autorità dell’abbazia e del collegio e hanno chiesto che il canonico non insegni più fino all’accertamento dei fatti“, aveva spiegato Lonfat.

In una lettera, firmata dal rettore della scuola, si può leggere in particolare: “la direzione del collegio esprime il suo più profondo rammarico a tutte le persone che potrebbero essere state vittime, nonché alle loro famiglie, e assicura loro che sarà fatto tutto il possibile per garantire che i fatti siano chiariti […] la prova che stiamo attraversando lascerà il segno, ma dobbiamo reagire, perché la tolleranza zero è la nostra regola assoluta”.

Jean-Philippe Lonfat ha però osservato che le accuse contro l’abate ad interim di Saint-Maurice non riguarderebbero presunte vittime nel collegio. Secondo la RTS, egli avrebbe abusato di un novizio.

“Analizzeremo rapidamente le possibili ripercussioni delle rivelazioni della RTS sull’accordo firmato nel 2021 tra lo Stato e l’abbazia, che regolamenta i legami tra le due istituzioni”, Aveva poi sottolineato il capo del servizio dell’insegnamento. In particolare, questo documento prevede la possibilità di avere un rettore laico o religioso.