Si è parlato molto negli scorsi giorni dei due richiedenti asilo arrestati nell’ambito di un’inchiesta su una presunta violenza sessuale avvenuta sul treno ai danni di una minorenne. Oggi la polizia ha confermato il fermo dei due cittadini algerini coinvolti nella vicenda che rimarranno dietro le sbarre almeno fino a dicembre. Si sono chiariti inoltre anche alcuni contorni della vicenda. 

La ragazza, ancora minorenne, aveva passato la serata in una discoteca di Lugano e si era recata in stazione per tornare verso casa prendendo il treno in direzione Chiasso. Aveva bevuto e i due uomini l’hanno approcciata sul convoglio, anche se non è chiaro se l’avessero notata già da prima, approfittando del suo stato. L’hanno poi portata nel bagno del vagone e mentre uno faceva da palo, l’altro avrebbe abusato di lei. La ragazza non era in grado di opporre resistenza alla violenza che stava subendo. 

Per l’imputato principale, un cittadino algerino, le ipotesi di reato sono di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e di atti sessuali con fanciulli. L’altro individuo invece, algerino anche lui, dovrà rispondere di correità in questi reati. 

L’identificazione dei due sospettati è avvenuta grazie alle telecamere di sorveglianza, anche se non si ha notizia di precedenti penali per entrambi. Tuttavia, è stato necessario condurre accertamenti medici per stabilire l’età dei due, che sono risultati essere maggiori di 19 anni. L’inchiesta è stata posta sotto la guida della procuratrice Petra Canonica Alexakis. Questo caso solleva importanti questioni riguardo alle politiche di asilo, all’integrazione dei richiedenti asilo e alla sicurezza sui mezzi pubblici. Tutte questioni già affrontate negli scorsi giorni da diversi partiti politici.