Nelle scorse settimane sono giunte notizie assai preoccupanti riguardo
alla gestione delle finanze pubbliche tedesche; invero, la Corte dei
conti tedesca (Bundesrechnungshof) ha respinto il preventivo di bilancio
per il 2024. Lo scorso anno il Bundesrechnungshof aveva già messo in
luce alcune peculiarità legate alla trasparenza e all’efficacia
nell’utilizzo dei fondi pubblici, in particolare per quanto riguarda i
pacchetti di stimoli economici e la chiarezza con cui tali fondi
venivano amministrati.
La bocciatura del bilancio preventivo dello Stato federale tedesco è
principalmente dovuta alla revisione delle aspettative di disavanzo,
che, contrariamente a quanto sostenuto dal ministro delle finanze, si
attesterà a 85.7 miliardi di euro, ossia ad un ammanco di ben cinque
volte il valore preventivato di 16.6 miliardi di euro. Lo stesso organo
giudiziario di revisione delle finanze pubbliche ha stabilito che la
rappresentazione fasulla dell’ammontare del disavanzo economico e la
conseguente distorsione della realtà sono principalmente frutto della
manipolazione e del trasferimento delle spese e dei debiti dal bilancio
ordinario dello Stato ad alcuni fondi speciali, tra cui il fondo per la
lotta al cambiamento climatico e la conversione energetica, nonché fondi
destinati al dicastero della difesa.
Ancora più allarmante è il fatto che tali notizie giungono dalla
Germania, un paese che in Europa ha fatto dell’austerità economica il
proprio punto di forza. Si ricorda, ad esempio, come la linea tedesca
prevalse nelle misure imposte alla Grecia per “superare” la crisi
economica a seguito della falsificazione dei bilanci dello Stato,
falsificazione che venne attuata per garantirsi l’entrata della Grecia
nella Zona Euro.
Prima di addentrarci nella proposta concreta, potrebbe esserci la
necessità di chiarire cos’è esattamente la Corte dei conti e quali sono
le sue funzioni. La Corte dei conti è un organo giudiziario incaricato
di vigilare le attività amministrative dello Stato con l’obiettivo di
accrescere la trasparenza ed assicurare un’adeguata gestione delle
pubbliche risorse. Questa missione è motivata dal desiderio di
migliorare la qualità dei servizi erogati dall’amministrazione ai
cittadini. Le competenze della Corte dei conti comprendono la
sorveglianza, il controllo e la gestione finanziaria, con un particolare
focus sulle mansioni seguenti:
1) La verifica della regolarità dei bilanci dello Stato (preventivo e
consuntivo);
2) La prevenzione e l’impedimento di sprechi e della cattiva gestione
delle finanze pubbliche, nonché la supervisione della gestione
finanziaria delle aziende con legami diretti o indiretti con lo Stato; e
3) Il controllo preventivo della legittimità e fattibilità in materia
finanziaria riguardo agli atti del Governo e del Parlamento.
In Svizzera, a livello federale, il controllo delle finanze della
Confederazione – ruolo che in Germania è ricoperto della Corte dei conti
– è attualmente svolto da un ufficio amministrativo indipendente
all’interno del Dipartimento federale delle finanze. Ne consegue che nel
nostro Paese questo incarico è demandato ad un organo che non appartiene
al potere giudiziario. Fanno eccezione i Cantoni di Ginevra e Vaud in
quanto hanno già istituito, seppur in forma limitata, una Corte dei
conti. È però importante sottolineare che sia a livello federale, sia
nei Cantoni in cui è presente una Corte dei conti, l’attuale approccio
in materia di revisione delle finanze preclude di perseguire legalmente
i danni cagionati allo Stato o ad altre entità pubbliche dai suoi
funzionari e condannare i responsabili al risarcimento.
Partendo da tali premesse, propongo l’istituzione di una Corte dei conti
dotata di poteri giudiziari e sanzionatori in Svizzera. Nel contesto
socioeconomico svizzero auspico altresì che questa Corte dei conti
estenda le sue competenze alle imprese pubbliche e ad altri enti, anche
di diritto privato, che utilizzano fondi pubblici o potrebbero arrecare
danno a pubbliche proprietà. Inoltre, dovrebbe essere responsabile di
una verifica preventiva dell’impatto economico-finanziario e della
fattibilità economica delle iniziative popolari, nonché della
supervisione delle attività finanziarie dei Cantoni attraverso sedi
distribuite sul territorio.
Considerando le mansioni precedentemente menzionate di una Corte dei
conti tradizionale e prendendo in considerazione la formulazione
proposta per un organo giudiziario adatto al contesto svizzero, questa
istituzione avrebbe potuto intervenire, ad esempio, per valutare e
pronunciarsi in merito alla recente richiesta del Consiglio Federale per
un contributo aggiuntivo di 241 milioni di franchi al budget del 2023.
Nel dettaglio, l’acquisto del nuovo velivolo a favore del Governo
federale avrà un costo di 103 milioni di franchi, una cifra che viene
significativamente influenzata dal sistema di autoprotezione; sempreché
negli ultimi anni abbiamo assistito a numerosissimi attentati ai
velivoli governatici-diplomatici.
Un altro esempio potrebbe essere la revisione dei bilanci statali, dove
la Corte dei conti avrebbe potuto intervenire in merito al bilancio
preventivo del 2023 del Canton Ticino. Nel bilancio, approvato dal
Parlamento cantonale alla fine di settembre 2022, figurano proventi
dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS) per un totale di 137 milioni di
franchi attribuibili alla distribuzione a Cantoni e Confederazione di 5
miliardi (su un totale massimo teorico di 6 miliardi di franchi). Tutto
sembrerebbe regolare, se non fosse per il fatto che il rapporto
intermedio della BNS al 30 settembre 2022 registrava una perdita di
142,4 miliardi di franchi; perdita che si attestava già a quota 95,2
miliardi di franchi nel primo semestre dello stesso anno.
Di fronte a tali incomprensioni, in un’epoca in cui né le cittadine ed i
cittadini né i politici e i funzionari pubblici sono più messi in
condizione di distinguere la verità dalla menzogna, una Corte dei conti
potrebbe costituire un fondamentale strumento per promuovere la
trasparenza ed il buon senso. La realtà è che la fiducia viene oggi
minata addirittura da alcune istituzioni pubbliche (vedi la
falsificazione dei bilanci dello Stato tedesco), questo lede sia il
sistema democratico sia le prospettive economiche, poiché entrambi
richiedono condizioni quadro stabili per poter prosperare.
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