Il vicesegretario della Lega di Matteo Salvini, è Andrea Crippa. Trentasette anni, laureato in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano, vicesegretario della Lega dal 2019, assistente di Salvini dal 2014 al Parlamento Europeo, deputato dal 2018.
Il direttore del Museo Egizio di Torino è, dal 2014 Christian Greco 48 anni, laureato in Lettere Classiche e poi in Egittologia, addottorato presso Pisa in Egittologia, docente a Leida, Harlem, Luxor di lettere classiche e egittolia; direttore di oltre trenta missioni di scavo in Egitto, è stato in Egitto almeno cento volte ma soprattutto promotore (apriti cielo) di un’iniziativa, nel 2018, che prevedeva la riduzione del biglietto d’ingresso al Museo Egizio per i visitatori di lingua araba. All’epoca la leader politica Giorgia Meloni criticò l’iniziativa ritenendola discriminatoria nei confronti degli italiani, incontrò Greco all’esterno del Museo, confrontandosi in un dibattito (poi diventato virale). E poi, però, finì lì.
E cosa c’entra allora Andrea Crippa, più giovanile che giovane? Il deputato diffuse sui social network una finta telefonata in vivavoce (si certificò poi che dall’altro capo del telefono, al centralino, non c’era nessun impiegato reale del Museo) nel quale criticava la promozione rivolta agli arabofoni. Il deputato fu condannato in primo grado dalla sezione civile del tribunale di Torino al risarcimento di 15000 euro per danni non patrimoniali al Museo. Nella sentenza si leggeva:
«Crippa ha finto di fare una telefonata a vivavoce al museo Egizio per ottenere informazioni su eventuali agevolazioni in corso e, alla risposta del (finto) centralinista, ha criticato in maniera polemica la promozione a favore degli arabi che avrebbe realizzato una discriminazione “a rovescio“», con l’obbiettivo di … incitare il pubblico social a offendere, insultare il museo.»
Tuttavia, la sentenza è stata poi riformata in appello: secondo i giudici di secondo grado, Crippa avrebbe legittimamente esercitato un proprio diritto di critica e il procedimento penale è stato archiviato. Non contento, evidentemente, il vicesegretario ha nuovamente accusato Greco di essere «un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana», invocandone le dimissioni dal ruolo di direttore del Museo.
Anche l’assessore al welfare della Regione Piemonte Maurizio Marrone (Fratelli di Italia) si è espresso contro Greco, affermando la presenza di «figure potenzialmente più qualificate».
Il ministro della cultura (Fratelli d’Italia) Gennaro Sangiuliano ha tuttavia lasciato a terra il guanto scagliato volgarmente da Crippa, non raccogliendone la sfida, né supportandone la vendetta ed ha, invece, dichiarato: “Per l’Italia avere il Museo Egizio di Torino è un elemento di orgoglio, e la Fondazione sceglie in autonomia il profilo più adatto a ricoprire la direzione”. Proseguendo poi, in una lettera alla Stampa: “Non conosco personalmente il direttore Christian Greco ma gode di ottima fama e in molti ritengono che abbia lavorato bene. Di questo non posso che essere felice. Chi ha l’onere e l’onore di amministrare i numerosi enti culturali della nostra nazione deve farlo secondo criteri ispirati alla competenza, alla professionalità e alle conoscenze scientifiche. Chi lavora seguendo questi criteri con rigore e professionalità avrà sempre il mio rispetto e potrà contare sulla massima collaborazione da parte del ministero”.
Il direttore Christan Greco
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