“Oggi in #permattinieri non figura la notizia che tutti i siti e i giornali ticinesi hanno riportato: “Due tweet inopportuni, tolto al direttore della RSI (ovvero a me) il dossier mobbing e molestie”. Non è censura la mia, ma voglio solo dire due cose ai miei amici su Facebook, che sono tanti.

Ho commesso un errore, ne assumo responsabilità e conseguenze e me ne sono scusato. Quello che troverete su giornali e siti è corretto e vero. D’altra parte la pubblicazione dei fatti è avvenuta in prima battuta sabato sull’intranet aziendale.

Non sono abituato a nascondermi e, quando si sbaglia, è giusto pagarne le conseguenze, soprattutto se si svolge un ruolo importante e delicato.”

Maurizio Canetta

* * *

Non pensavo di intervenire su questa vicenda ma, visto che tutti ne parlano, mi metto in fila, altrimenti dicono che non m’interesso o che snobbo.

Ho trovato i post “incriminati” (oggi) su Facebook. Non ne sono rimasto sconvolto. Fanno pensare a quelle cene di classe del liceo (ne avrete fatte anche voi, che nostalgia) con prosecco, vino rosso e costine. Il sesso è talvolta piacere, talaltra sofferenza, spesso ilarità. Se foste dei raccontatori di barzellette e vi fosse vietato il sesso, sareste costretti a cambiar mestiere.

Naturalmente lui non avrebbe dovuto, vista la sua posizione. Anche perché il web, o meglio gli umani che popolano il web hanno la memoria di un elefante.

E non sono sempre benintenzionati. Questa zuffa tra la Direzione RSI e il Sindacato mi ha colpito. I due “partner”  sono di fronte alle inchieste per mobbing e molestie sessuali (a Comano) innescate dal clamoroso caso Darius Rochebin, superstar della TV romanda.

Nella mia beata ingenuità pensavo: gestiranno lo spinoso affare in amabile collaborazione, per uscirne con il minor danno possibile. Ai miei occhi (inesperti) le due entità sono molto simili: sinistra di qua e sinistra di là, altro non c’è. Fatte per intendersi al volo.

Non l’avessi mai detto (cioè pensato). È scoppiata una bega tremenda, con la presidente del sindacato intenta a esibire una tagliente aggressività ricca di accuse. Volano gli stracci, è il commento trito ma purtroppo obbligato.

A mio avviso il peccato del direttor Canetta è veniale ma una qualche penitenza gliela appiopperanno di certo. Ora però arriva Timbal (con la nonna del quale ho giocato a bridge, era un’abile giocatrice). 

La Destra riuscirà ad amare il carrozzone di stato sotto la guida del nuovo direttore? Mi pare improbabile ma le vie del Signore sono infinite!