Al world Economic Forum di Davos i potenti della terra parlano di business finalizzato al profitto delle grandi multinazionali. All’incontro di Camperio, invece, si è parlato di economia francescana, di ecologia, di aiuto ai contadini e ai piccoli imprenditori locali, sostegno umano e sociale alle persone in situazioni di povertà e lotta alle ingiustizie economiche. Filosofia, fede ed economia a servizio del buon governo: in questo articolo alcune riflessioni circa la Summer School della rete Laudato sii del 27 agosto 2023.
Davos: l’economia a servizio del vitello d’oro
Al forum economico di Davos, nel gennaio 2023 hanno partecipato 643 amministratori delegati di importanti aziende. Tra di loro vi era Andy Jassy di Amazon, Wael Sawan della compagnia petrolifera britannica Shell, Jane Fraser della banca statunitense Citigroup, Stéphane Bancel della società farmaceutica americana Moderna e Larry Fink di Black Rock, la più grande società di investimento al mondo, con sede a New York. All’evento ha Partecipato anche Jared Kushner, genero dell’ex-presidente statunitense Donald Trump e fondatore della società di private equity Affinity Partners. Evidentemente i CEO hanno a cuore il profitto delle loro aziende e le loro scelte sono finalizzate non al bene della Res Publica, bensì all’incrementare il profitto aziendale. Lo fanno perché è il loro lavoro.
Camperio: economia ed ecologia per prenderci cura del creato
A Camperio, in Canton Ticino, in un’elegante casa di montagna immersa nella natura, si è invece parlato di economia non come insieme di strategie a servizio del profitto delle grandi aziende, bensì come strumento necessario per amministrare in modo buono e giusto le risorse del pianeta. L’evento, un incontro con esperti ma aperto a tutti, è stato organizzato dalla Rete Laudato sii, nata in seguito all’enciclica di Papa Francesco sul tema dell’ecologia e della tutela del creato.
Le conferenze sono state tenute da importanti professori ed esperti del settore: Simona Beretta, ordinario di Politica economica presso l’Università Cattolica di Milano, Markus Krienke, professore di Filosofia presso la Facoltà di Teologia di Lugano, Valentina Rotondi, professoressa autrice del Manuale di felicità pubblica e docente di economia francescana, Stefano Frisoli, filosofo del linguaggio, direttore di Caritas Ticino ed esperto in agricoltura biologica, Renzo Petraglio, biblista e impegnato nel fare beneficienza in Burundi e Don Marco Daina, che ha fatto una ricerca di dottorato sulla danza sacra.
Il desiderio di partecipare al bene pubblico, l’impegno nel tutelare le bellezze del creato, la valorizzazione dell’uomo nei suoi aspetti più naturali e profondi e un genuino amore per il prossimo sono le qualità che hanno reso possibile questo incontro.
Tema : Povertà. Limiti, Risorse, essenzialità.
Durante le discussioni si è trattato della povertà e dei suoi diversi aspetti. In seguito ad un’interessante panoramica del prof. Petraglio relativa il tema della povertà nei profeti biblici e nel Nuovo Testamento, si è parlato della povertà nei suoi aspetti sociologici, filosofici, morali e pratici. Il professor Krienke, citando Erich Fromm, ha fatto comprendere che una società che si concentra esclusivamente sull’AVERE anziché sull’ESSERE non può che generare egoismi e situazioni di disequilibrio sociale. Un mondo composto da individui che bramano solo di possedere di più non può che degenerare in guerre e devastazioni dell’ambiente. Il prof. Krienke ha spiegato l’importanza di lasciarsi ispirare da San Francesco che si è molto impegnato per i poveri. Ha anche detto, però, che bisogna avere la capacità di condividere le proprie ricchezze col prossimo senza cascare nella fallacia comunista o comunitarista: come spiega infatti l’enciclica Rerum Novarum, la proprietà privata è volontà di Dio e come tale va rispettata. Nel medioevo, addirittura, chi si ostinava a negare il diritto delle persone di possedere beni propri, sostenendo che Cristo non avesse proprietà private, era infatti condannabile per eresia.
Di grande bellezza è stato l’intervento della professoressa Simona Beretta, sul tema delle Relazioni umane come strumento per uscire dalla povertà. Ha raccontato la biografia di Dorothy Day, giornalista e scrittrice, (1897-1980), che si è molto impegnata nell’aiutare gli indigenti ed ha aperto delle case per accogliere le persone in difficoltà. A causa della sua attività come missionaria impegnata nello sfamare i senza-tetto Dorothy Day è stata addirittura schedata dall’FBI: oggi, però, le sue case continuano ad essere un’oasi di speranza per le persone povere ed è stata nominata dal vaticano Serva di Dio. Dopo all’introduzione storica la prof. Beretta ha parlato di strategie economiche attuali e delle sue ricerche internazionali sul tema delle relazioni sociali come strumento per togliere le persone da situazioni di degrado. La presenza di famigliari, di amici e di una comunità, infatti, è importantissima per prevenire quelle situazioni di disagio estreme che purtroppo accade ancora di vedere. Ha parlato di come accompagnare i carcerati nella ricerca del lavoro, farli meditare e compiere esercizi di mindfulness e guidarli nel crearsi nuove relazioni d’amicizia consenta loro un reintegrarsi serenamente nella società. Valentina Rotondi, esperta in neuro-economia ed autrice di un libro dal titolo “Manuale di pubblica felicità” ha spiegato l’importanza del senso di appartenenza ad una comunità per dedicarsi al bene pubblico. Quando tutte le persone si impegnano a partecipare al bene pubblico la qualità di vita complessiva migliora sino quasi a raddoppiare: per ciò è necessario un forte senso di collettività e desiderio di bene per il prossimo. Il tema dell’alleanza tra persone come risorsa per valorizzarsi reciprocamente ed aumentare la qualità di vita complessiva è stato ripreso da Stefano Frisoli, direttore di Caritas Ticino.
I temi trattati sono, evidentemente, tantissimi e per rendere giustizia ad ogni relatore bisognerebbe scrivere un intero libro. Ciò che è emerso, con maggiore evidenza, è il fatto che la povertà sia sovente causa di una carenza di relazioni umane adeguate e che non è possibile arginare la povertà materiale senza anche preoccuparsi di curare la povertà sociale, culturale e spirituale delle persone. L’amore è quell’unico vero strumento che, applicato alla scienza dell’economia, può aiutare politici ed imprenditori, persone fragili e lavoratori, famiglie e singoli, a camminare insieme per rendere il mondo un posto più bello ed accogliente.
Da sinistra: Don Marco Dania, Valentina Rotondi, Simona Beretta, Renzo Petraglio, Alessandro Simoneschi, Markus Krienke, Stefano Frisoli e Dante Balbo.
Approfondimento: il CV dei relatori
Simona Beretta è professore ordinario di Politica Economica presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna discipline economico-internazionali. Dirige il Master in International Cooperation and Development di ASERI, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. I suoi interessi di ricerca riguardano temi di etica ed economia, istituzioni internazionali e sviluppo, relazioni micro-sociali e lotta alla povertà. È membro della Commissione Affari Sociali della COMECE – Conferenza episcopale dei Vescovi della UE; è Consultore del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Dal 2018 dirige il Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa della Università Cattolica
In qualità di professore di Filosofia moderna e di etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), Markus Krienke si impegna per una conciliazione critica tra cristianesimo e modernità attraverso l’attualizzazione del pensiero di Antonio Rosmini. Il suo pensiero può essere caratterizzato come autenticamente rosminiano. Infatti, egli è direttore della “Cattedra Antonio Rosmini” della FTL. Inoltre, è Professore invitato presso le Pontificie Università Lateranense ed Antonianum, Roma, nonché presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Messina e al Master di “Etica della pace” presso l’Università di Bari. Infine, è presidente dell’UCID (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) di Novara e membro del Comitato scientifico della Fondazione Konrad-Adenauer di Roma
Valentina Rotondi è attualmente è docente e ricercatrice presso la SUPSI di Lugano e ricercatrice associata presso il Dipartimento di Sociologia e il Nuffield College dell’Università di Oxford. Ama definirsi una scienziata sociale con formazione in economia comportamentale e applicata e un focus di ricerca sulle disuguaglianze di genere, demografia e sviluppo. Oltre all’attività di ricerca, insegna “Analisi dei dati insoliti” presso il Corso di Laurea Magistrale in Economia Aziendale della SUPSI ed è una dei tre direttori del Certificato di Studi Avanzati in “Economia Integrale” dell’Università di Friburgo e della SUPSI. Insegna inoltre “Economia di Francesco” presso la Pontifica Università Urbaniana. Oltre all’attività accademica, nella sua vita, si prende cura di suo marito e dei suoi due figli. È membro del comitato scientifico del movimento internazionale “The Economy of Francesco” dove coordina, insieme ad altri colleghi, la Scuola EOF.
Di formazione agraria, Stefano Frisoli è laureato in Filosofia del Linguaggio con l’ambito di ricerca specifico in Antropologia Economica e ha frequentato il corso di Alta formazione in Project Manager per le organizzazioni No-profit. Da sempre impegnato nel mondo del non-profit, è Direttore di Caritas Ticino. È vicepresidente di IS Ticino, l’associazione mantello degli organizzatori ticinesi di misure attive, nell’ambito del reinserimento professionale nel mercato del lavoro. Dal 2001 si occupa di Agricoltura Biologica e sociale sia Svizzera che in Italia. Dal 2018 è vicepresidente di BioAS (Associazione Nazionale di BioAgricoltura Sociale – Italia) e attivo nella promozione del settore in Ticino. Svolge attività di formatore, docente e consulente in diversi ambiti legati alla ricerca universitaria, alla cooperazione e all’impresa sociale
Don Marco Dania è parroco nella chiesa di san Nicolao della Flüe a Lugano Besso. Nato nel 1956, cresciuto nello scautismo dove ha rivestito il ruolo di capo di diverse unità ed ha scoperto la propria vocazione, è prete dal 1997. Ha conseguito il dottorato in teologia, presso l’Università del Laterano a Roma con una tesi sulla danza sacra. Ha insegnato educazione fisica e sport dal 1978 al 2011. Con diverse generazioni di giovani ha partecipato a 7 GMG, l’ultima delle quali a Cracovia. È assistente spirituale dell’OCST, vicepresidente del consiglio presbiterale e animatore della rete pastorale San Lorenzo di Lugano.
Nato a Scudellate (Svizzera) nel 1945, Renzo Petraglio è sposato, padre di due figlie e due figli, nonno di quattro nipoti, dottore di ricerca in lettere antiche e in teologia (Nuovo Testamento) presso l’Università di Fribourg. Ha insegnato per molti anni greco e storia delle religioni nei licei cantonali. Animatore biblico e cultural-religioso tra la Svizzera, l’Italia e il Burundi (Centro Giovani «Kamenge», Bujumbura), fondatore dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana e membro del comitato di redazione della rivista «Parola&parole», è impegnato da decenni nella formazione biblica ad ampio raggio e nel dialogo interreligioso sia tramite incontri e seminari in Svizzera, Italia e in Burundi .
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