Era il 24 settembre del 2020 quando una tragedia si consumò in un condominio di Zurigo. In seguito ad una violenta lite in famiglia, una ragazza di 18 anni ha sparato al padre, uccidendolo sul colpo. Quando le forze dell’ordine erano intervenute l’uomo ormai era in fin di vita mentre la ragazza e sua madre erano ferite. La ragazza era stata immediatamente arrestata. Da allora ha passato sette settimane in prigione e oggi è comparsa davanti al giudice. 

Nel corso della lite l’uomo avrebbe sparato alla moglie per poi tentare di soffocarla. La ragazza si era impossessata dell’arma e aveva sparato  più volte, per salvare la vita alla madre. Oggi, il giudice l’ha assolta da tutte le accuse. 

“Se non avessi sparato mia madre non sarebbe più qua. Non vedevo altra via d’uscita” ha dichiarato la giovane di fronte alla corte. Ma ha anche aggiunto che si sente profondamente in colpa per il suo gesto. Secondo la difesa il suo atto non è stato proporzionale. Secondo il PM sarebbe bastato, per esempio, minacciare l’uomo, anziché sparare più colpi. La difesa invece ha sostenuto: “Temeva per la sua vita e per quella di sua madre, colpita per prima da un colpo esploso dal padre. Per questo ha sparato. Anche senz’armi lui era molto più forte fisicamente rispetto alle due donne”. 

Versione questa che ha convinto il giudice che ha ritenuto che l’omicidio è avvenuto in un chiaro contesto di legittima difesa e che in una situazione come quella non era pensabile sparare dei colpi di avvertimento. La giovane è stata assolta e riceverà un risarcimento di 16’200 franchi.