Una nuova variante del COVID-19

Una nuova variante Covid è emersa quest’estate con l’aumento dei ricoveri ospedalieri, ed è monitorata dalle autorità sanitarie di tutto il mondo

Il genoma della nuova variante del virus è stato sequenziato in Israele e in Danimarca alla fine di luglio, ed è ora apparso anche negli Stati Uniti e in Inghilterra. Il processo di sequenziamento dei genomi, consente agli scienziati di monitorare le mutazioni del virus e identificare eventuali nuove varianti preoccupanti.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato il 9 agosto la segnalazione della nuova variante soprannominata “Eris” e designata ufficialmente come EG.5 che, pare si stia diffondendo con una certa rapidità. Ma sebbene stia crescendo in prevalenza rispetto ad altri ceppi e sembra essere più bravo ad eludere le difese immunitarie del corpo, secondo la stessa OMS, il nuovo virus è ancora poco preoccupante.

Non pochi scienziati avvertono che dovrebbero essere nuovamente indossate le mascherine facciali. I ricoveri ospedalieri per coronavirus, difatti, sono aumentati nelle ultime settimane proprio mentre l’efficacia dei vaccini sta svanendo.

EG.5 è un discendente di un gruppo di ceppi etichettati XBB, un tipo di coronavirus che causano malattie respiratorie. Sono tutte diramazioni della variante omicron che si è manifestata alla fine del 2021 e che ha rappresentato circa il 18% dei casi globali nell’ultima settimana di luglio di quest’anno. I sintomi sembrano essere sempre gli stessi di quelli causati da altri ceppi: naso che cola, mal di testa, affaticamento, mal di gola e starnuti.

Il Covid è ancora nella lista dei primi 10 problemi di salute pubblica e ancora una delle principali cause di morte in molti paesi, ma non è più la priorità numero uno.

Il coronavirus ora si sovrappone al mix di malattie respiratorie esistenti, come l’influenza e l’RSV (il virus respiratorio più comune nei bambini piccoli che può causare malattie respiratorie) che affrontiamo ogni inverno, insieme a malattie come quelle cardiache e polmonari, ictus, cancro e demenza.

Dunque appariranno nuove varianti di Covid e con esse un aumento stagionale dei casi. Il ministero della Salute di alcuni Paesi, hanno dichiarato tuttavia che è semplicemente troppo presto per dire se questa nuova variante sia preoccupante, perché attualmente il livello di ricoveri per Covid è basso, soprattutto per i casi gravi.

Il fatto che molti paesi in tutto il mondo abbiano eliminato le politiche di test e quarantena e siano diventati più permissivi riguardo al monitoraggio e alla segnalazione dei dati, può anche rendere difficile ottenere un quadro chiaro della situazione. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, afferma di non aver ricevuto rapporti completi quest’estate e quindi la valutazione della situazione epidemiologica non è completa e i dati dovrebbero essere interpretati con una certa cautela.

È importante quindi rimanere equilibrati man mano che nuove varianti emergono e mutano nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Con l’aumento delle notizie sui contagi, dobbiamo ricordarci che non siamo più in emergenza Covid, ma siamo in una fase di gestione.

Per alcuni c’è il rischio di gridare al lupo troppe volte.