Luca Frei, Candidato al Consiglio nazionale sulla lista No UE – No NATO
Il Partito Comunista ha recentemente depositato la propria lista per il Consiglio nazionale in vista delle elezioni federali di ottobre 2023. Questa lista si chiamerà “No UE – No NATO”. Con questo mio contributo ci tengo a chiarire perché ci presentiamo, come comunisti, a queste elezioni federali.
Dal momento in cui a sinistra non vi è nessuno che seriamente promuova la difesa della neutralità, come pure un’opposizione seria e convinta all’Unione Europea e alla NATO, è necessario che noi come Partito Comunista si proponga questa alternativa. La difesa della neutralità deve infatti essere oggi una delle rivendicazioni centrali della vera sinistra, perché l’alternativa alla neutralità è l’adesione alla NATO e all’UE, il che significa maggiore riarmo, sempre più liberalizzazioni, più guerra e meno diritti sociali. È importante qui ricordare che la difesa della neutralità svizzera è stata una battaglia politica che ha sempre caratterizzato il movimento operaio. Il Partito del Lavoro (nome del PC fino al 2007) era infatti in prima linea in questa lotta anche durante la Guerra fredda e la nostra posizione odierna è quindi pienamente coerente con la nostra tradizione politica. Il programma elettorale della lista “No UE – No NATO” è ancora in fase di ultimazione, ma la questione della neutralità e della sovranità e quindi dell’opposizione all’UE e alla NATO avrà un ruolo centrale in esso.
Il Partito Comunista, tramite la lista “No UE – No NATO”, vuole dunque offrire un’alternativa seria e coerente che si impegni per la difesa della neutralità e della sovranità della Svizzera, ma pure del lavoro e del servizio pubblico. Un’alternativa insomma che riprenda tutti quei temi ormai dimenticati dalla sinistra. Votare questa lista è utile per dare un segnale di protesta ai partiti che vogliono vendere armi, che provocano l’aumento del carovita e che da anni non riescono a risolvere i problemi prioritari della popolazione come quello delle casse malati. Il voto alla lista “No UE – No NATO” è utile per dare uno scossone e rompere con quei partiti che sembrano più interessati a ubbidire agli USA e all’UE che non a pensare al bene del nostro Paese.
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Difesa della sovranità e della neutralità della Svizzera? Bene, ottime parole, ma dovrebbero ricordare che la difesa della sovranità e della neutralità senza rinnegare l'antimilitarismo è incoerente.
Non è necessario, spero, ricordare che tra i principali compiti dell'esercito c'è la difesa sia della sovranità che della neutralità della Svizzera. Un Paese neutrale e sovrano senza un suo esercito non può rimanere tale a lungo, specie in caso di crisi. E l'assenza di un esercito in grado di garantire sovranità e neutralità dà argomenti a chi vuole cooperare più strettamente con la NATO, se non proprio entrarci.
Il grande diplomatico svizzero August R. Lindt, che durante la guerra fu membro della Lega degli Ufficiali e dell'Azione Nazionale di Resistenza, nel settembre 1944 affermò più che a ragion veduta che: « La neutralità da sola non ha valore. Conta solo la neutralità armata. ». Un Paese neutrale che non può, con la forza, imporre il rispetto del suo territorio e della sua neutralità non è credibile.
Negli anni '30 furono i socialisti (pur solo per un decennio o due) a rinnegare l'antimilitarismo in nome della difesa dell'indipendenza, della neutralità e della democrazia svizzera; i comunisti sono pronti a fare altrettanto, oggi? Ne dubito, e non poco, ma sono pronto a lasciarmi sorprendere.