
L’agenzia americana di rating Fitch, aveva avvertito all’inizio di quest’anno che stava prendendo in considerazione un downgrade. Due mesi dopo che la politica del rischio calcolato ha portato la grande economia statunitense sull’orlo di un default sovrano, mercoledì Fitch ha declassato l’affidabilità del governo, affermando che le situazioni di stallo sul tetto del debito nazionale e l’aumento del debito federale hanno messo in dubbio la capacità degli Stati Uniti di soddisfare i propri obblighi di pagamento.
La decisione ha avuto un certo impatto sui mercati finanziari statunitensi dopo che Fitch ha abbassato il rating da AAA ad AA+.
Le motivazioni che hanno portato una delle principali agenzie di rating del credito a declassare il debito statunitense, sono il tentativo di Donald Trump di ribaltare le elezioni del 2020, il peggioramento delle condizioni fiscali previsto nei prossimi tre anni e la crescente polarizzazione politica che sta contribuendo ad una erosione della “governance” negli Stati Uniti.
È la seconda volta nella storia americana che una delle principali agenzie di credito declassa il debito statunitense. La prima è stata nel 2011, quando l’agenzia Standard & Poor’s (anch’essa americana) ha tagliato la tripla A degli Stati Uniti dopo una snervante lotta tra i repubblicani e l’amministrazione Obama sul bilancio federale.
Fitch, insieme a S&P Global e Moody’s Investors Service, è una delle tre maggiori società di rating del mondo. Un rating creditizio è una valutazione indipendente della capacità di un’organizzazione, comprese società e governi, che hanno emesso debito per adempiere ai propri obblighi. Un rating di credito inferiore potrebbe rendere i mutuatari meno propensi a prestare denaro al governo federale a condizioni favorevoli, aumentando potenzialmente i costi per i contribuenti statunitensi.
Janet Yellen, segretario al Tesoro ha immediatamente criticato l’agenzia Fitch per la sua decisione, dichiarando di essere fortemente in disaccordo. Secondo Yellen, il cambio di rating è “arbitrario e basato su dati obsoleti”.
“Gli Stati Uniti devono affrontare serie sfide fiscali a lungo termine, ma la decisione di un’agenzia di rating del credito di declassare gli Stati Uniti, mentre l’economia sembra più forte del previsto, è bizzarra e inetta”, ha dichiarato l’economista americano Lawrence Summers.
Summers è lo stesso economista che aveva avvertito che il piano di salvataggio americano da 1,9 trilioni di dollari di Biden era eccessivamente grande e che sarebbe seguito un periodo prolungato di alta inflazione. I funzionari della Casa Bianca e i fanatici della politica progressista hanno respinto le critiche pubbliche dell’ex consigliere economico. Poi però i prezzi al consumo sono saliti e la statura di Summers è aumentata all’interno della stampa economica. Oltre ai critici di lunga data, che si sono sentiti in dovere di riconoscere la sua lungimiranza, anche l’amministrazione Biden ha iniziato a cercare il suo consiglio.
Fitch ha indicato in una nota anche un calo dei consumi e degli investimenti delle imprese che probabilmente farebbe precipitare l’economia statunitense in una lieve recessione alla fine di quest’anno, secondo la stessa agenzia.
In una dichiarazione, la Yellen ha affermato che il modello quantitativo di Fitch è diminuito notevolmente tra il 2018 e il 2020, durante l’amministrazione Trump, ma l’agenzia di rating ha ridotto il credito degli Stati Uniti solo ora sotto l’amministrazione Biden.
Il debito degli Stati Uniti ha superato i 31 trilioni di dollari. L’aumento dei tassi di interesse, risultato del tentativo della Federal Reserve di raffreddare l’inflazione, ha alimentato anche le preoccupazioni per l’onere del debito complessivo.
Finora gli investitori comunque, hanno continuato ad acquistare titoli di Stato dalla più grande e potente economia del mondo. Le obbligazioni emesse dal governo finora non sono aumentate di prezzo, suggerendo che gli investitori hanno ancora fiducia che il governo federale statunitense ripagherà i suoi obblighi.