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La colpa secondo la Bce

 di Francesco Pontelli – Economista – il Patto sociale – 4 luglio 2023

Secondo la massima autorità finanziaria europea la responsabilità dell’inflazione è attribuibile alle imprese (*). Queste, per la presidente della Bce, hanno scaricato l’aumento dei costi energetici e delle materie prime interamente sul prezzo finale al consumatore. Una analisi francamente imbarazzante in quanto non prende in alcuna considerazione il ruolo della sempre maggiore tassazione dei singoli stati calcolata molto in percentuale su valori nominali dei prezzi finali in costante crescita. Basti ricordare come lo Stato italiano abbia incassato oltre 60 miliardi di Fiscal Drag grazie alla crescita dei prezzi (**).

In più andrebbe ricordato come, operando all’interno di un mercato globale, una istituzione finanziaria adeguata richiamerebbe alla propria responsabilità anche lo Stato.

L’istituzione statale, infatti, attraverso una compensazione fiscale avrebbe dovuto bilanciare l’aumento dei costi energetici e delle materie prime cercando di impattare l’effetto inflattivo sulle capacità d’acquisto dei singoli consumatori, invece di continuare ad accrescere la spesa pubblica e, di conseguenza, il debito (2970 miliardi).

Viceversa, l’attuale presidente della BCE, che rappresenta semplicemente una figura politica prestata al mercato finanziario, esclude ogni responsabilità e ruolo all’interno del complesso dedalo finanziario internazionale attribuendo semplicisticamente ogni responsabilità alle imprese le quali, a loro volta, sono soggette agli effetti delle politiche fiscali dei singoli Stati.

In più, si dimentica come il prezzo finale di un prodotto rappresenti la sintesi di un network di terzisti i quali devono adeguare i propri prezzi ai maggiori costi energetici e delle materie prime. In questo contesto si genera un effetto moltiplicatore sul prezzo finale non attribuibile alla singola impresa ma piuttosto alla struttura produttiva complessa…

Queste sono considerazioni che ovviamente sfuggono ad una presidente della BCE che già in passato ha dimostrato di non conoscere neppure la differenza nella genesi dell’inflazione confermata dall’attribuzione attuale di unica responsabilità alle imprese (***).

In altre parole, la BCE sta giocando un ruolo espressamente politico e non certo tecnico e competente, arrivando ad individuare un responsabile di un fenomeno (inflazione) quando dovrebbe operare per compensare la spirale inflattiva, dimostrando in più di non conoscere neppure i dati macroeconomici: -7,2% produzione industriale, -5,3% export in valore, -10% in volumi, -5% consumi.

Mai come ora ignorare l’economia reale evidenzia l’insufficienza dello spessore professionale della presidente della BCE.

Relatore

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