29 maggio 2021, 23.34
Il raduno dei Molinari era cominciato alle 15 in piazza Manzoni a fianco del Municipio. Siamo rimasti sul posto per circa un’ora. Tutto sembrava tranquillo. Verso le 16 gli autonomi si sono avviati in corteo verso sinistra, sul lungolago; erano circa 300 (a nostro avviso molti erano semplici simpatizzanti).
Ma la “manif” era destinata a durare ancora a lungo. Il corteo si è diretto verso l’ex istituto Vanoni in via Simen e lo ha occupato. A questo punto la polizia è intervenuta in forze, ma non solo in via Simen.
Il Macello, dopo 19 lunghi anni ed esitazioni infinite, è stato evacuato.
Il Corriere online fornisce una notizia interessante e, in un certo senso, simbolica. Karin Valenzano Rossi, capo dicastero Polizia, e Filippo Lombardi, neomunicipale, avevano fatto negli scorsi giorni un ultimo tentativo di dialogo con gli irriducibili, recandosi direttamente al Macello, senza successo. Ma è bello che i due “novellini” (si fa per dire) si siano mossi insieme. Ci sembra quasi un segnale.
Domattina scriveremo un articolo sul fatto del giorno, tutto sommato imprevisto ed improvviso. Esso avviene a 72 giorni dall’intimazione di sgombero. Ci saranno reazioni? Di rabbia, di sollievo, di giubilo? Ma sì, per forza, e le raccoglieremo.
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Lugano è oggi una città migliore?
L'impressione sempre più forte è che i molinari (o forse i loro simpatizzanti giunti da fuori città) abbiano fatto di tutto per provocare questo evento. Prima con il provocatorio "decalogo" (a cui il municipio e Borradori hanno però in fondo ben risposto ridacchiandoci su) poi con l'occupazione di un edificio privato. Non avendo nei fatti alcuna possibilità di opporsi per vie legali o politiche, volevano lo sgombero d'autorità per provare a presentarsi (quantomeno "ai loro") quali vittime, e l'hanno ottenuto. Cosa ne ricaveranno, e se ne ricaveranno qualcosa, lo si vedrà nelle prossime settimane e mesi.