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A Pitti Uomo il progetto Transitions della artista mentore Lucy Orta per IED | di Cristina T. Chiochia

C’è un mondo parallelo, quello d Pitti Uomo a Firenze, che è anche un modo per proporre arte ed artisti, cultura e novità tra arte visiva nazionale ed internazionale molto diverso di come si fa durante la settimana della moda milanese. Ne è un bell’esempio ciò che ha proposto lo IED nel progetto TRANSITIONS dell’artista Lucy Orta.A Firenze, in un luogo centrale della città. Ecco l’installazione dei fashion designer del Gruppo IED con la mentore Lucy Orta dove trovano spazio sia l’arte che la moda, dove le suggestioni del mondo e di quanto studiato, diventano il non-luogo di contaminazione possibile per esprimersi. Fra arte e moda appunto, attraverso l’uso dell’arte visiva internazionale.L’installazione che è stata presentata il 14 giugno 2023 alle 11:30 presso l’Istituto degli Innocenti nella p.zza Santissima Annunziata a Firenze sarà aperta al pubblico dalle ore 13.00 alle ore 20.00.Come recita il comunicato stampa “l’Istituto Europeo di Design svela nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti l’installazione TRANSITIONS, espressione di come la riflessione della moda si leghi spontaneamente a quella dell’arte. Interpreti del progetto un gruppo di otto studenti di Fashion Design selezionati dalle sedi del Gruppo IED e guidati dalla mentor Lucy Orta, artista visiva internazionale nota per il suo talento straordinario in grado di unire disegno, scultura, tessile, fotografia, cinema, performance e di affrontare temi che riguardano il contemporaneo con un linguaggio innovativo di co-creazione”. Ma perchè una installazione? Perche’ la necessità è di un uso degli elementi che diventa quasi necessario per essere interpretato e concepito attraverso i materiali.Concludendo, come dice l’artista Lucy Orta: “sono lieta di avere fatto da mentore al gruppo di talentuosi studenti internazionali IED in questa tappa fondamentale del loro percorso creativo. Le loro risposte creative ne dimostrano il ruolo da protagonisti di un mondo futuro in cui dovremo abitare. I giovani designer si misurano con instabilità ambientale e molteplici timori, per immaginare scenari positivi e adattivi. In una mostra che induce alla riflessione vedremo una serie di idee speculative: futuri abitati da esseri con identità multiple e ibridi uomo-natura-macchina del Novacene, abiti disegnati dall’IA generativa, tessuti che emettono canzoni o crescono in autonomia prima di essere riassorbiti naturalmente nella terra. La mostra all’Istituto degli Innocenti è un’installazione fertile e un incubatore per le molteplici interpretazioni del tema ‘Transizione’ tra moda, film e performance, collocate in un dialogo critico a cui il pubblico è invitato a partecipare” . Futuro tra arte e pratica. Nuove ricerche e la voglia dei giovani di essere protagonisti di un mondo che va sempre più interpetato ma, perchè no, vissuto e amato.

Relatore

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