Estero

Ragazza di 18 anni uccisa e trovata a pezzi in due valigie, arrestato un nigeriano

Un ricordo: era il 30 gennaio 2018

Macerata, Comunità di recupero Pars di Corridonia. Pamela Mastropietro 18 anni, un passato difficile, amicizie sbagliate, la terribile strada della droga, sta provando a recuperare. E’ nella comunità dal 18 ottobrerd, ma va avanti a tratti, pochi progressi, tanti momenti bui, soffocata dalla depressione, oppressa da quella che le sembra una prigione, assalita dalla voglia di scappare, appena può.

Qualche anni fa era già scappata per cinque giorni, aveva perso la strada per disturbi psicologici, dicono. Poi l’ultima fuga, lunedì scorso, quattro giorni fa. Un litigio in comunità, per un futile motivo: non le avevano dato una sigaretta.

Pamela raduna le sue poche cose in un trolley rosso, si allontana, senza documenti né telefono.

La sera del 30 gennaio compare sulla trasmissione Chi l’ha Visto, nella quale la si cerca: occhi e capelli castani, alta 1.65, 18 anni. “potrebbe aver bisogno di aiuto, sta attraversando un momento di grande fragilità”.

Poi, ieri mattina, in una strada in provincia di Macerata, in una zona industriale di campagna, in un fosso senz’acqua, un automobilista avvista due trolley, dando subito l’allarme al 112.

Pamela, 18 anni, è stata trovata morta e smembrata

I carabinieri alle 9 aprono le due valigie, trovandosi davanti a un’orrida e macabra scena: una giovane donna, denudata, tagliata a pezzi, decapitata, braccia e gambe tagliate di due, divisa in due valigie, una delle quali è quella con cui era fuggita.

Tagliato con una roncola, dicono gli esperti. Il corpo viene portato in obitorio, dove le analisi decretano che appartiene alla 18enne romana scomparsa da due giorni.

Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona industriale, in attesa di essere visionati. I vicini testimoniano di aver udito abbaiare i cani verso le 23, l’ora in cui l’assassino, a bordo di una macchina, avrebbe potuto abbandonare i trolley.

arrestato un nigeriano

Innocent Oseghale, 35 anni, nigeriano con permesso di soggiorno, spacciatore. E’ lui l’uomo di 29 anni fermato dai carabinieri a Macerata, che si ostina a negare il delitto, nonostante in casa sua siano stati rinvenuti vestiti sporchi di sangue, forse appartenenti alla vittima.

Le telecamere della farmacia vicina al centro di recupero, lo riprendono che segue la giovane,  a breve distanza. In quella farmacia la giovane era entrata, poco prima, per acquistare una siringa, per iniettarsi probabilmente la dose la cui mancanza la assaliva.

Pamela avrebbe seguito lo spacciatore nigeriano per entrare nel suo appartamento, e iniettarsi la droga.

Un altro testimone, coinquilino del nigeriano, ha sostenuto di aver visto Oseghale allontanarsi con le valigie.

Resterà da confermare la colpevolezza dell’assassino, e stabilire la dinamica dell’orrido crimine.

Finiscono così i sogni di una giovane, bella e sfortunata, vittima dell’atrocità del mondo dello spaccio, e, anche, dell’indifferenza.

E’ forse normale che una ragazza compri una siringa con estrema facilità? Se ce lo si fosse chiesto, forse, a quest’ora, Pamela sarebbe ancora viva.

Relatore

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