Sembra una storia americana, e invece questa volta una drammatica sparatoria ha coinvolto una scuola nel cuore del vecchio continente. Un allievo di seconda media di Belgrado si è introdotto stamattina nella sua scuola armato di pistola e ha sparato a diverse persone. È riuscito ad ucciderne 9 mentre altre 7 persone sono state ferite. Tra i deceduti ci sono 8 bambini e il guardiano dell’istituto. 

L’autore del folle gesto è stato bloccato dagli agenti nel cortile della scuola e arrestato ma non potrà essere trattenuto a lungo dalle autorità’, avendo soltanto 14 anni non è incriminabile e probabilmente finirà in una struttura psichiatrica. Stando alle prime indiscrezioni il ragazzino aveva pianificato il tutto con molto anticipo, forse un mese. Al momento dell’arresto era in possesso di una piantina della scuola e un elenco di compagni di scuola che aveva intenzione di uccidere. Dopo aver compiuto la strage il ragazzino ha chiamato lui stesso la polizia informando le autorità di aver uccido diverse persone ma non si è espresso sule motivazioni del gesto.

Sembrerebbe che l’arma che ha usato il 14enne appartenesse a suo padre, ma aveva con se anche dovere bottiglie molotov. Il padre deteneva la pistola legalmente ma ora i genitori dovranno comunque rispondere dell’accaduto e sono stati fermati dalle autorità: “Il padre di colui che ha commesso questo grave, terribile, crimine è stato arrestato. Entrambe le pistole che sono state trovate, una all’interno di uno zaino e l’altra usata per commettere il crimine, risultano legalmente possedute dal padre. L’uomo possiede diverse armi e ha affermato che erano chiuse all’interno di una cassaforte dotate di codice ma è evidente che il giovane lo conosceva”.

Il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha espresso il suo cordoglino in un tweet: “Le mie più sincere condoglianze per la tragica sparatoria di oggi a Belgrado. I nostri pensieri vanno al popolo serbo e in particolare alle famiglie, agli amici e ai cari di tutti coloro che sono stati uccisi e feriti in questo attacco”.