Estero

Iran e Arabia Saudita, due nazioni che si riavvicinano

Grazie alla mediazione cinese, i due grandi rivali produttori di petrolio, hanno concordato di ripristinare i legami diplomatici e di riaprire le rispettive ambasciate dopo più di sette anni di grandi tensioni, che hanno aspramente diviso politicamente il Medio Oriente.

Dopo giorni di colloqui in territorio cinese, il consigliere di Stato della Repubblica popolare della Cina, Wang Yi, ha affermato che nell’attuale mondo turbolento è una vittoria per il dialogo e la pace. “Il ministero degli Affari esteri cinesi continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nei punti caldi del mondo a dimostrazione della sua responsabilità come nazione leader”, ha detto Wang.

L’accordo, firmato oggi a Pechino dall’alto funzionario della sicurezza iraniana Ali Shamkhani e dal consigliere per la sicurezza nazionale saudita Musaed bin Mohammed al-Aiban, è il risultato di una iniziativa del presidente cinese Xi Jinping che mira a sviluppare relazioni di buon vicinato.

Nel 2016 l’Arabia Saudita aveva tagliato le relazioni con l’Iran, dopo che l’ambasciata saudita a Teheran fu attaccata e bruciata da manifestanti iraniani, furiosi per l’esecuzione da parte dei sauditi del venerato sceicco religioso sciita Sheikh Nimr Baqir al-Nimr, una figura di spicco tra i giovani, arrestato durante le proteste del 2006 nella città di Al-Awamiyah nella regione di Al-Qatif, ad oriente dell’Arabia Saudita. Una regione quest’ultima a maggioranza sciita in una nazione a maggioranza sunnita.

Sheikh Nimr, criticò le autorità saudite e sostenne che se i diritti degli sciiti sauditi non fossero stati rispettati, la provincia orientale avrebbe dovuto separarsi.

L’Arabia Saudita ha accusato l’Iran di seminare conflitti nelle sue comunità minoritarie sciite che da tempo si lamentano della discriminazione di Riyadh.

L’amministrazione Obama tentò di ricucire i legami tra Iran e Arabia Saudita, ma fece trascurabili progressi. L’accordo di oggi è importante per avere probabili effetti positivi sull’accordo nucleare iraniano e sulla guerra civile nello Yemen, dove i due Paesi sono impegnati da anni in una guerra per procura.

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, ha affermato che gli Stati Uniti hanno accolto con favore l’accordo, osservando tuttavia che Washington non era direttamente coinvolta. “Resta da vedere se gli iraniani onoreranno la loro parte”, ha dichiarato Kirby, aggiungendo che “Questo non è un regime che in genere onora la sua parola. Quindi speriamo che lo facciano. Vorremmo vedere la fine della guerra nello Yemen”.

L’agenzia di stampa saudita ha confermato l’accordo, affermando che i due Paesi hanno concordato di rispettare la sovranità statale e di non interferire negli affari interni l’uno dell’altro, riattivando un accordo di cooperazione per la sicurezza firmato nel 2001.

Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Esteri iraniano, ha dichiarato che “Il ritorno a relazioni normali tra Iran e Arabia Saudita fornisce grandi capacità ai due Paesi, alla regione e al mondo islamico. La politica di vicinato, in quanto asse chiave della politica estera del governo, si sta decisamente muovendo nella giusta direzione e l’apparato diplomatico è attivamente alla base della preparazione di ulteriori passi regionali”.

I ministri degli Esteri di entrambe le nazioni si incontreranno entro due mesi per preparare lo scambio degli ambasciatori.

MK

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