Il diritto all’istruzione delle donne è in grave pericolo in Iran, dove si delineano sempre di più i contorni di un piano malato, volto a intimidire, spaventare e scoraggiare le ragazze a frequentare le scuole. Le studentesse di circa 100 scuole in tutto il paese infatti stanno sperimentando quelli che sembrano i sintomi di un avvelenamento. Nausea, forte dolore alla testa e svenimento sono alcuni dei sintomi più comuni provati da circa 800 alunne ricoverate negli ospedali per forti crisi respiratorie.
Gli avvelenamenti di massa sono cominciati nella città di Qom, stando a quanto riportano le agenzie di stampa Tasnim e Mehr, e si sono poi allargati a tutto il paese. Soltanto una ragazza è morta a causa dell’avvelenamento ma si tratta sicuramente di una strategia del terrore. Molti però non ci stanno: studenti e genitori hanno organizzato proteste in tutte le città del paese, arrivando fino alla ministero dell’istruzione a Teheran.
Non è chiaro per ora chi ci sia esattamente dietro agli avvelenamenti, né quale sostanza esattamente sia stata usata. Si tratta sicuramente di un gas in quanto le studentesse hanno riferito di aver sentito un odore sospetto prima dei malori. Il presidente Ebrahim Raisi ha ordinato un’inchiesta ai servizi di intelligence e ha definito l’accaduto come una “cospirazione del nemico per creare paura e disperazione nella gente”.
Gli avvelenamenti arrivano a poca distanza dalle proteste che hanno sconvolto il paese, quelle delle donne e degli uomini che hanno manifestato contro il governo dopo la violenta morte di Masha Amini, in seguito al suo rifiuto di indossare il velo. Si teme che gli avvelenamenti siano una sorta di vendetta per i disordini. In ogni caso sembra che l’obiettivo finale sia quello che impedire alle giovani di frequentare la scuola, proprio come accade già alle loro vicine afghane dove i talebani hanno di fatto bandito l’istruzione femminile.
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