Estero

Tragedia sulle coste calabresi: 63 migranti perdono la vita, tra cui 14 bambini

63 morti e decine di dispersi, è questo il tragico bilancio destinato a salire del naufragio avvenuto ieri sulle coste calabresi. A bordo del barcone c’erano migranti provenienti dalla Turchia e tra le vittime ci sono 14 bambini di età compresa atra gli 8 mesi e i 14 anni. Circa 82 persone si sono salvate e sono state recuperate. 

La tragedia è stata causata dal fatto che la barca si è spezzata, ad appena poche centinaia di metri dalla riva. Tre scafisti, considerati responsabili della tragedia, sono stati arrestati. Si tratta di un cittadino turco e due pachistani. L’indagine intanto continua, coordinata dal procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia: “Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili”. Ha poi aggiunto: “Qui mancano uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo 3 sbarchi la settimana”. 

Il barcone era partito con ogni probabilità circa 4 giorni fa dalla città turca di Izmir e aveva a bordo circa 160-180 migranti di diverse nazionalità, afghani, pachistani, turchi e somali.Il ministro degli Esteri Antonio Tafani ha sottolineato: “La Turchia in genere riesce a bloccare le navi che partono ma in questo momento è ferita da continui terremoti forse i controlli sono allentati” e ha ribadito la necessità di un’azione comune da parte dell’UE per fermare le partenze. 

Anche Giorgia Meloni si è espressa sull’accaduto: “L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta. E questa è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione Ue per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo Consiglio europeo”.  La premier ha anche sottolineato che la tragedia non la lascia indfifferente e che nonostante quello che alcuni media sostengono, non è stata causata dai provvedimenti del suo governo sull’operato delle ONG: “Quella tratta non è coperta dalle organizzazioni non governative e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte, più gente rischia di morire”.

MK

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