Dopo una breve introduzione di Francesco De Maria (Ticinolive), che ha percorso per linee essenziali la vita dell’artista, Gianna Finardi ha illustrato – in una brillante analisi critica – le caratteristiche di questo pittore (e scultore) affascinante e profondo, che per certi aspetti ricorda il grande Salvador Dalì.
Proponiamo ai nostri lettori una fotogallery e il testo integrale presentato da Gianna Finardi.
Quando parliamo d’arte, non possiamo tralasciare che essa si esprime attraverso un linguaggio che ne permette una sua manifestazione visiva. La prima forma d’arte che si conosce sin da piccoli è la natura. Un fiore, una conchiglia, un cielo stellato, una foglia, un granello di sabbia, racchiudono infiniti stimoli sensoriali che portano alla percezione di bellezza del creato vivente. La natura fa da preparatrice per poter passare allo step successivo, cioè il comprendere l’arte come frutto d’elaborazione interiore dell’artista e da assimilare come una scoperta ricca di stupore e incanto.
L’oggetto artistico sarà una “porta ” verso il nostro io, in una dimensione in cui lo spettatore è partecipe, divenendo così egli stesso portatore d’arte. L’artista trasforma una realtà certa, evidente, un atto compiuto, in una realtà parallela aperta, intrisa d’emozioni e aspirazioni. E’ un prodotto unico capace di generare un effetto sensibile.
Condotto in un viaggio di fantasia lo spettatore si trova di fronte una prospettiva di progresso del genere umano visto da angolature nuove. Ecco che si punta a una tipologia di elaborato artistico contrapposto al readymade. Una fotografia capace di contenere un limitato istante dello scorrere del tempo; per contro nell’arte di Sferico non c’è un tempo, passato o presente, ma essi coincidono in un’ottica unitaria d’infinito. L’opera dell’artista filosofico fuoriesce dal recinto dell’intelletto o dalla sola passione per creare una sintesi che potremmo definire di “pensiero estetico”, come unione tra il pensiero e l’emozione.
L’uomo sferico” sceglie la via dell’essere, non solo inteso come il vivere, ma anche come un tentativo di raggiungere la completezza del cielo. L’anima esiste, non ha spazio e tempo, per cui con questo presupposto è lampante che l’anima non sottostà alle leggi terrene, mentre la morte è una porta che si apre per accedere alla realtà celeste, creata da Dio in uno stadio completo. Nella realtà dei fatti, l’unico autentico “uomo sferico” è il Nazareno, il Cristo, completo di ogni cosa e più.
Nei racconti di Sferico pittore, i temi, leggibili in più direzioni, affrontano capisaldi dell’esistere come “la Persistenza della Vita” o “il Peccato Originale”. Le opere di Sferico nascono da un impulso primordiale dal quale scaturisce una sequenza di studi d’atelier e disegni in versioni diverse per giungere allo spolvero finale di riporto sulla tela. È dal disordine caotico dell’abbandonarsi alla tensione della fase creativa che nascono i suoi lavori, attraversando una lunga fase sperimentale di ricerca profonda, dove il dubitare del sé gioca a favore dello scavo in profondità e la scoperta di un linguaggio nuovo che dobbiamo riconoscere a Sferico.
Sferico però non si accontenta di linee curve e morbide, ma utilizza tracce geometriche di trigonometria che costituiscono un forte fattore tridimensionale, zone delimitate, e questo impianto serve per condurre lo spettatore nel percorso percettivo. La sua pittura è in bilico tra realtà spaziale e linguaggio del colore veicolato da più prospettive, che conducono l’occhio sui personaggi simbolici, mentre ogni cosa è irrorata da una luce interiore che lavora volumi e corpi in un’orchestrazione imprevedibile.
Siccome l’occhio non si ferma in un punto ma circola, osserva in un vortice e continua a guardare nella dinamica in tondo, tipico dello Sferismo, vi consiglio di visionare le opere di Sferico in due modi, che sono i due percorsi visivi che l’occhio può fare a seconda se vogliamo porre l’attenzione sul colore e i personaggi o sull’andamento della linea e della spazialità.
1) frontalmente in modo da carpire il dinamismo dell’opera che scaturisce dalla parte centrale
2) lateralmente, favorendo la visione oculare laterale; il vostro occhio coglierà soprattutto l’andamento delle linee
Non mi resta che lasciarvi guidare per mano della vostra fantasia che porterà il messaggio di verità e realtà nei vostri occhi e nel vostro cuore..
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