Jan Van Eyck realizzò tra il 1420 e il 1432 il grande “Polittico dell’Agnello Mistico” per la cattedrale di Gand, nelle Fiandre.
Il capolavoro, divenuto sia risarcimento di guerra per la Prima Guerra Mondiale, che bottino di Hitler per la Seconda, è stato restaurato per più di due milioni di euro.
Oggi, riaperto al pubblico (che pur aveva potuto seguirlo da vicino grazie alla “diretta” restauro in streaming sul sito internet “Close to Van Eyck”, viene ricollocato nella sua cattedrale di Gand… per suscitare meraviglia, stupore e…polemiche.
L’agnello mistico, al centro del pannello, dopo il restauro, mostra un viso umanoide, e occhi sorprendentemente femminei. Sopra aveva ridipinture del Cinquecento, che sono state tolte, mostrando così il vero volto dell’agnello.
C’è chi acclama alla riscoperta del vero Van Eyck, e chi, invece, parla di “danno irreversibile”. L’opera, secondo la capo progetto Héléne Dubois, sarebbe “uno shock per tutti” ma “risponderebbe alla reale mano di Van Eyck” .
Koenraad Jonckheere, professore all’Università di Gand, sostiene l’interessante e plausibile ipotesi che l’agnello sia stato velato, nel corso dei secoli, per nascondere l’espressione così umana dell’animale, “neutralizzandolo” con uno sguardo più incerto e velato.
L’agnello, sostiene il professore, non è anonimo, E’ Dio, incarnatosi in Cristo, che ha impedito i sacrifici degli animali dall’avvento del cristianesimo in poi, poiché Cristo stesso si è sacrificato per l’umanità. L’Agnello è Cristo, e ha il volto dell’Uomo.
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Che ci siano polemiche e perplessità di fronte a questa lettura non stupisce: dovremmo almeno congetturare perché ai fratelli van Eyck sarebbe venuto in mente di raffigurare l'Agnello con queste fattezze. Non dimentichiamo che il Polittico è una sintesi biblica, il cui quadro centrale è l'Adorazione dell'Agnello Mistico, identificato con il Cristo. Vi sono i personaggi del Vecchio Testamento sulla sinistra e quelli del Nuovo Testamento sulla destra, adoranti ai due lati della Fontana della Vita. Ai restauratori è forse sfuggito tutto questo? Hanno trovato più importante grattare la pittura sovrastante per "riscoprire" le loro probabilissime ipotesi. Va bene, oggi lo si fa. Ma il discorso mi sembra cadere a rotoloni di fronte all'arte del Quattrocento, ai canoni estetici allora presenti, e non certo secondario alla teologia del Quattrocento.