Kim Yong-un

Era dall’agosto del 1945 che in Giappone non si diffondevano allarmi invitando i cittadini a recarsi nei rifugi antiaerei. È successo ieri, da una base missilistica della RPNK (Repubblica Popolare del Nord Korea), Miyong-Ri, ai confini con la Cina. Alle 07.22 un missile intercontinentale (ICBM) ha volato per 22 minuti attraversando il suolo giapponese sorvolando la regione nord dell’isola di Honshu e terminando la sua corsa nell’Oceano Pacifico fuori dalle acque territoriali nipponiche.

Kim Yong-un

In sostanza l’ordigno ha volato per 2800 km dimostrando che con testate nucleari la Corea del Nord sarebbe in grado di colpire qualsiasi obiettivo della Corea del Sud, del Giappone ed anche Guam, importante base militare americana. Per la cronaca è la seconda volta che ciò accade, la prima nel 2017 al culmine delle polemiche con Trump. È quindi comprensibile la protesta delle autorità giapponesi per questo affronto. Vite sospese nel Sol Levante per 22 minuti in cui i giapponesi hanno trattenuto il fiato, fermi i treni ad alta velocità, imbarazzo nel mondo politico. Una conseguenza del vivere vicino ad un paese ostile e così isolato tanto da forse non percepire il timore che incute.Gli analisti militari ritengono si sia trattato di un missile Hwasong-12 in grado di raggiungere quindi molte città dell’Estremo Oriente, in particolare quelle di paesi legati agli Stati Uniti. Guarda caso proprio in questi giorni erano in corso delle esercitazioni militari fra Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Va detto e cercheremo di descrivere il perché la danza dei missili è particolarmente vivace quest’anno. La conta dice che il regime di Pyongyang ne ha lanciati ben 42 in 23 test e 5 negli ultimi 10 giorni. Perché?Gli esperti dicono che il monarca rosso, come ironicamente si definisce Kim Yong-un o bombarolo come lo ridicolizzava Trump, è alla ricerca di attenzioni che Biden non gli sta concedendo dopo il periodo di fuochi d’artificio con Trump e, in un momento di magra economica, le sanzioni mordono. Si calcola che gli scambi economici siano quasi esclusivamente confinati con la Cina. Ovviamente non basta. Kim ha dovuto fare i conti con le conseguenze economiche per la sua idiosincrasia per il Covid (isolamento totale) ed un disastroso raccolto agricolo causa della gigantesca carestia nel paese. Inoltre queste dimostrazioni vogliono confermare che il nucleare è un mantra irrinunciabile per il suo paese nel quale diffonde il suo credo, ovvero che “gli Stati Uniti vogliono cancellare la Corea del Nord dalla faccia della terra”. Parole che hanno presa in un paese totalmente isolato e quindi senza confronti. Kim ha fatto sapere che è pronto ad usare il nucleare con lo strike first, cioè colpire per primo… per questo ha istruito quelli che hanno il bottone da azionare che “è sufficiente la percezione di un attacco per colpire” e quando si tratta di percezioni il pericolo è mortale.Una pressione forte è rivolta al sud della penisola coreana. Una “richiesta” a Seoul di fare concessioni evitando così il rischio di essere devastata da un ordigno, considerando che Seoul ha un agglomerato di 20 milioni di abitanti.Abbiamo imparato a capire che Kim sarebbe pronto a posizionare armi nucleari tattiche al 38° parallelo di fronte alla zona demilitarizzata. Armi tattiche, cioè limitate nel territorio a differenza di quelle strategiche che hanno il massimo impatto.In parole povere, ti do una fetta di una torta avvelenata e non tutta la torta. In sostanza ora sappiamo di dover convivere con dei folli che possono impiegare armi nucleari in modo automatico e preventivo in caso di pericolo del regime, anche solo percepito. Purtroppo non è uno scherzo. Si stima che il regime possegga già 60 ordigni nucleari ed è in grado di produrne altri 6 per anno.Anche Kim contribuisce in questo momento sciagurato a non farci mancare nulla… V.Volpi