La Turchia ha annunciato oggi che i negoziatori russi e ucraini hanno firmato un accordo storico che consente la ripresa delle esportazioni di circa 22 milioni di tonnellate di grano, mais e semi oleosi, bloccate nei magazzini dell’Ucraina, quinto esportatore mondiale di grano.
Il blocco ucraino ha causato una crisi alimentare globale con i prodotti come pane e pasta che sono diventati più costosi. L’accordo fa sperare che questa crisi alimentare internazionale, aggravata dall’invasione russa, possa essere mitigata.
Kiev ha rifiutato di sottoscrivere un accordo diretto con Mosca. Entrambi i rappresentanti si sono visti a Istanbul senza sedersi allo stesso tavolo durante la cerimonia e l’esposizione delle bandiere dei due paesi è stata regolata in modo che non fossero l’una accanto all’altra. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, ha firmato per primo il testo del Cremlino, seguito dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, che ha firmato l’identico accordo di Kiev.
L’accordo è stato sostenuto con la firma del presidente turco Erdogan e del segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, che hanno svolto ruoli chiave nella negoziazione. Il testo finale è stato predisposto dopo che Erdogan ha incontrato il presidente russo Putin all’inizio di questa settimana a Teheran.
Sono occorsi due mesi per raggiungere questo compromesso che durerà 120 giorni, con la possibilità di essere rinnovato se le parti saranno d’accordo, e con la creazione di un centro di coordinamento a Istanbul composto da funzionari turchi, russi, ucraini e delle Nazioni Unite.
I termini dell’accordo prevedono che la Russia non prenderà di mira i porti mentre le spedizioni sono in transito, che le navi mercantili saranno guidate da navi ucraine, che la Turchia ispezionerà le navi per placare i timori russi sul contrabbando di armi e che le esportazioni russe di grano e fertilizzanti attraverso il Mar Nero saranno agevolate.
Ora inizia la sfida. Vanno trovate le navi mercantili e gli equipaggi disponibili per trasportare questi carichi dai porti della costa ucraina del Mar Nero in tutto il mondo. Le acque ucraine infatti, dovranno prima essere sminate e si dovrà predisporre un corridoio di diversi chilometri. Kiev afferma un tempo necessario che varia da 10 giorni a diversi mesi. Due settimane occorrono solo per dirottare le navi verso il Mar Nero, ed oltre 100 navi da carico sono ferme dal 24 febbraio e bisogna accertarsi che siano idonee alla navigazione con il giusto equipaggio, dato che molti di loro sono stati evacuati.
Il compito di “spazzare” le mine per garantire un percorso sicuro per le navi mercantili sarà affidato ad un paese terzo non appartenente alla NATO.
Le compagnie di navigazione e i commercianti di grano, hanno accolto con favore l’accordo, ma rimane lo scetticismo da parte ucraina per i diversi ostacoli che ci sono, tra cui garantire la sicurezza e una assicurazione adeguata e conveniente per coprire il trasporto.
Occorreranno più di 400 navi da carico progettate per contenere il trasporto di merci agricole e ciascuna in grado di contenere fino a 50 mila tonnellate.
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