Una nuova Commissione per intensificare ulteriormente i rapporti tra Ticino e Regio Insubrica ; ecco quanto chiedono con l’inoltro della nuova iniziativa gli Onorevoli Tiziano Galeazzi (primo firmatario) con Roberta Soldati, Daniele Pinoja, Edo Pellegrini (UDF), Paolo Pamini, Lara Filippini e Sergio Morisoli.
Secondo i firmatari, è necessario coinvolgere maggiormente il Parlamento ticinese nelle situazioni che competono sia il Ticino sia le regioni italiane limitrofe che, tralasciando per un istante la questione frontalierato toccano trasporti e risorse naturali condivise – un riferimento in particolare alle infrastrutture viarie od ai corsi d’acqua, così come il terzo settore – turismo.
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La questione trasparenza e quei 90 milioni di ristorni nel calderone di Roma.
Ecco la cifra che quest’anno il contribuente ticinese ha versato all’Italia per il mantenimento e la costruzione di opere infrastrutturali vitali per le regioni d’Insubria. A fronte della continua iniezione di capitale è lecito per i firmatari ribadire la volontà di maggiori strumenti di controllo, in nome della trasparenza e nei confronti della cittadinanza. Anche per questo punto, la formazione di questa nuova commissione risulta perentoria.
Da parte di Regio Insubrica, fa notare la cordata capitanata da Galeazzi, vi è stata già prima della pandemia la volontà di intensificare i rapporti con le autorità locali con tanto di dichiarazione d’intesa firmata cinque anni fa. Tornando alla proposta, tale commissione non sarà sostitutiva ad altre eventuali, bensì complementare a quanto già in essere con Regio Insubrica ed istituzioni ticinesi.
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Dopo lo “stop forzato” degli ultimi due anni, la necessità di avere maggiori strumenti con cui monitorare progressi, individuare tematiche ed eventuali problematiche transnazionali è più attuale che mai per il legislativo. Da questa necessità impellente ecco la richiesta formale per iscritto con cui dare seguito alla volontà di maggiore cooperazione e vigilanza tra Ticino, Lombardia e Piemonte.
Maurizio Taiana