Il diritto alla bellezza. Molti sono in Italia recentemente i percorsi,museali e non, per approfondire  questa recente tematica che appassiona l’Italia da Marzo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è arrivata la legge 9 marzo 2022, n. 22 recante “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”. che è entrata in vigore il 23 marzo 2022 intervenendo in modo rilevante sul codice penale, con l’aggiunta di un Titolo VIII-bis ed affronta la tutela dell’arte introducendo anche in Italia il diritto alla bellezza . E l’arte si mette in moto con mostre inedite su falsi e falsari e vari i percorsi interdisciplinari di approfondimento sia per artisti che appassionati di arte, per giuristi o professionsiti culturali e collezionisti ; esempio di diritto alla bellezza per tutti, l’arte e le mostre in varie città Italiane quest’anno. 

In particolare nel mood del falso nell’arte, andando oltre la falsificazione in archeologia o come andare ad autenticare, ma comprendere cosa resta o non resta della bellezza di un pezzo sia che si tratti di falso, copia, replica  e che non sia appunto mera contraffazione. L’Italia si pone quindi non solo all’avanguardia in difesa del suo (e non solo) patrimonio immenso, ma si sintonizza creando nuovi esperti nell’attività di valutazione e tutela del patrionio culturale (forse nuove opportunità lavorative), tra questione di autenticità e nuove occasioni didattiche (in musei e non).  

Vero e proprio trend insomma, nella vicina IItalia, dove quest’anno si sono svolte e si stanno tuttora svolgendo, interessanti mostre in particolare su artisti inediti a molti Italiani, come Alceo Dossena, autentico falsario. 

Per l’estate, insomma, un invito a conoscere questo artista di falsi, con la mostra bellissima di Ferrara, in Italia con “Fakes. Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani” presso il palazzo Bonacossi  (ad ingresso gratuito sino al 31 Luglio 2022), che approfondisce l’appassonante capitolo del falso nell’arte , ma è interessante segnalare anche quella che si è svolta sempre su Alceo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento, a Rovigo dal  03 ottobre 2021 al 09 gennaio 2022 a cura di Dario Del Bufalo, Marco Horak da un’idea di Vittorio Sgarbi.

Rovigo. Ferrara e Alceo Dossena (1878-1937), che, come recita il comunicato stampa fu “[….] “autentico falsario” e autore di una ricca produzione di opere scultoree realizzate nello stile e con le tecniche dei maestri antichi e rinascimentali. Alla sua mano, infatti, si deve l’esecuzione di veri e propri capolavori capaci di ingannare l’occhio dei più esperti, che li attribuirono a Donatello, Simone Martini, Giovanni e Nino Pisano, Andrea del Verrocchio e ad altri celebri artisti del passato. Oltre cento opere provenienti da collezioni pubbliche e private presentano la più vasta selezione di opere di Dossena finora esposta al pubblico” e che la mostra di Rovigo ha raccontato perfettamente. 

Grazie al bel catalogo della mostra, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto edito da L’Erma di Betshchneider,

si sottolinea la formula “dossena” delle sue opere che, avendo raggiunto quotazioni interessanti, addirittura iniziarono ad emergere sul mercato opere firmate con il suo nome e cognome, ma mai eseguite da lui. Arrivando al paradosso nel paradosso: divenne il falsario più falsificato. Non a caso il catalogo è di questa prestigiosa casa editrice.L’Erma di Bretschneider ha infatti ben 125 di vita che, come recita il comunicato stampa “fondata nel lontano 1896, a soli ventisei anni dalla presa di Roma, L’Erma, acronimo di Libreria Editrice Romana Monumenti Arte, è entrata a pieno titolo nella storia dell’editoria italiana, restando fedele attraverso tre secoli alla sua vocazione che ne ha fatto un punto di riferimento dell’editoria scientifico-umanistica: le sue opere, frutto del lavoro di quasi novemila autori, sono presenti in oltre 2700 biblioteche e 70 Paesi nei cinque continenti. L’intensa attività di ricerca in discipline storiche, archeologiche e artistiche – svolta dall’Erma in collaborazione con i massimi esperti del settore e i più prestigiosi atenei del mondo -, costituisce oggi un patrimonio culturale inestimabile a disposizione non solo di studiosi e appassionati, ma dell’intera collettività”.

Lavori suggestivi, questi cataloghi, insomma, che in particolare quello della mostra di Rovigo,  evoca molto bene il lavoro ed il prestigio delle opere copiate di Alceo Dossena, contribuendo con approfondimenti di illustri esperti che nel catalogo vengono proposti per evocare quel mondo del collezionismo ottocentesco dove nelle botteghe antiquarie facevano bella mostra di sè al fine di attirare mercanti, collezionisti e committenti per conto di musei stranieri. Mondi che attraversano l’arte italiana nel tempo per farne commercio , finalmente con nomi e cognomi. Degno riconoscimento per il talento artistico e per un’idea di arte legata al “valore e volere” del mercato. Più volte asservito non all’arte di un artista, ma a un mercato potente, insomma, il mondo di Dossena indaga per la prima volta una vicenda artistica che va oltre l’essere un “autentico falsario”, ma esprimendolo in un contesto di riferimento fatto anche di burle e di indagini giudiziarie. Esempi di un diritto alla bellezza volutamente non negato? chissà. Sicuramente che cambia, come gusto e tendenza. Come le mostre di Alceo Dossena e del catalogo , ben esemplificano al di là delle leggi. Che diritto alla bellezza, insomma, sia.