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Addio a Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e uomo più ricco d’Italia

“Spettabile direzione dell’orfanotrofio Martinitt. Io sottoscritta Rocco Grazia vedova Del-Vecchio faccio domanda acciò mi si potesse acconsentire di farmi presto ricoverare il mio bambino più piccolo Del-Vecchio Leonardo, dovendo io andare a lavorare e non avendo nessuno a chi affidarlo il piccolo mi starebbe su la strada e prima che mi abbia a capitarle qualche disgrazia preferisco il suo ricovero anche per una più accurata educazione. Voglio sperare che questa spettabile direzione vorrà prendere in considerazione la mia domanda e potermi presto aiutare. Faccio le mie più umili scuse e ringraziamenti anticipati, con ossequi e doveri”.

Firmato: “Rocco Grazia”.

Iniziava così la lettera che, 80 anni fa, consegnava all’orfanatrofio il quartogenito di Grazia Rocco “vedova Del Vecchio”, nel maggio del 1942.

Il documento, citato dal quotidiano la Repubblica e contenuto nel libro di Tommaso Ebhardt, dimostra le umili origini di quello che sarebbe divenuto uno degli uomini più ricchi d’Italia, fondando l’impero di Luxottica.

Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, oggi il più grande sistema distributivo del mondo dell’ottica, si è spento a 87 anni all’ospedale San Raffaele di Milano in seguito a una polmonite non legata al Covid.

Era anche azionista di Mediobanca, Generali e Covivio, società immobiliare con base in Francia, azienda valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro.

Self made man, era nato a Milano il 22 maggio del 1935 da una famiglia di origine pugliese; orfano di padre ancora molto piccolo era stato affidato dalla mamma al collegio dei Martinitt dove sarebbe rimasto fino al diploma di scuola media.

All’età di 15 anni andò a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe, i cui proprietari lo indussero a iscriversi ai corsi serali all’Accademia di Brera per studiare design e incisione.

Quindi, Del Vecchio aveva aperto una piccola bottega a Agordo, in provincia di Belluno, che, nel giro di soli tre anni divenne Luxottica, con 14 dipendenti e un’ottima fama.

Il mercato USA si affaccia e nota le capacità dell’impresa, che nel frattempo ha comunicato a produrre la propria linea di occhiali con il marchio Luxottica. Nel 1995 essa diviene il principale produttore e distributore sul mercato ottico mondiale, assumendo anche il marchio cult Ray Ban;  quindi, la prima quotazione a New York poi nel dicembre 2000 a Milano.

Per Forbes, Del Vecchio diviene l’uomo più ricco d’Italia e, per i suoi 80 anni, regala 40mila azioni, dal valore complessivo di circa 9 milioni di euro, agli 8mila dipendenti italiani del gruppo.

Generoso, magnanimo e genio dell’imprenditoria, Del Vecchio viene amato dai suoi dipendenti, che ogni Natale, con un concerto gratuito loro riservato di star mondiali, lo acclamano con ovazioni.

Ne danno l’annuncio della scomparsa la società, con “profondo dolore”, e messaggi di cordoglio da tutt’Italia e da tutto il mondo dell’imprenditoria.

Relatore

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