Sono già sette gli Stati che hanno subito vietato l’aborto: dopo la sentenza della Corte Suprema Usa contro l’interruzione volontaria di gravidanza, l’aborto è illegale in Utah, South Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Missouri e Arkansas.

Tuttavia, in altri quattro Stati – Alabama, West Virginia, Wisconsin e Arizona – sono già state chiuse le cliniche appellandosi a leggi precedenti alla sentenza che liberalizzò l’aborto nel 1973.
Si attende che l’aborto sia illegale anche in Wyoming (tra 5 giorni) e in Mississippi (tra 10). Seguono North Dakota, Texas, Tennessee e Idaho dove l’aborto sarà illegale tra 30 giorni.
Invece Michigan, Ohio, Georgia, Iowa e South Carolina, dove le leggi anti aborto erano già state bocciate in passato, ora devono “combattere” affinché tali leggi non vengano approvate.
Combattono invece Florida, Nebraska, Montana e Indiana – sostenute dall’istituto Guttmacher – per mantenere la legalità dell’aborto.
I giudici che hanno cancellato il diritto all’aborto in America sono tutti uomini, tranne una donna: Amy Coney Barrett, celebre per essere stata nominata nel 2020 da Donald Trump, e nel 2017 alla Corte d’Appello degli Stati Uniti. Amy ha 50 anni, sette figli (5 biologici e 2 adottati) ed è cattolica praticante della Louisiana.
