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Indagine sull’indipendentismo del Donbass – parte seconda | Intervista a Zocatelli

I veneti nelle repubbliche del Donbass presenze marxiste e indipendentiste sul teatro di guerra – parte seconda

Di Riccardo Pasqualin

Potrebbe esistere una specie di governo in esilio?

Congedatici dal giornalista dopo aver raccolto questi primi elementi, va interpellata un’altra fonte informata sui rapporti tra i veneti e le regioni russe: il veronese Palmarino Zoccatelli, presidente dell’Assiociazione Veneto-Russia e responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) che ha sede nella città scaligera. Anche lui si lascia intervistare senza alcun indugio.

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Signor Zoccatelli, grazie per la possibilità offertaci con questo dialogo. Siete a conoscenza di legami tra l’indipendentismo veneto e il Donbass?

Sì, sono legato a questi ambienti; quando sono stato nella Repubblica di Donetsk per la prima volta, nel 2015 (e poi negli anni successivi…), l’ho fatto anche in veste di rappresentante del Comitato Veneto Indipendente. Si tratta di un comitato costituito ancora nel 2014, quando il consiglio regionale del Veneto aveva approvato due leggi: una sul referendum per l’autonomia del Veneto e una per l’indipendenza (credo le ricordino tutti). Poi il referendum sull’indipendenza è stato ovviamente bocciato, mentre è rimasto in piedi quello sull’autonomia, ma mutilo, cioè con la conservazione di solo una parte dei punti. Poi la votazione per l’autonomia si celebrò nel 2017.

Personalmente, con il Comitato Veneto Indipendente, ho dei legami con Donetsk che risalgono a prima dell’Associazione Veneto-Russia e a prima dell’apertura dell’ufficio di rappresentanza della Repubblica di Donetsk a Verona. Sono stato nel Donbass e in Ossezia del Sud anche con il compianto Giulietto Chiesa.

Poi so che il governo di Donetsk ha avuto contatti con altri gruppi, però non so quali siano stati gli sviluppi. Quando andai in delegazione vennero anche altri esponenti dell’indipendentismo veneto. Ricordo una missione del 2016-2017 in cui fui sul luogo con rappresentanti di varie associazioni che si richiamano all’indipendenza del Veneto.

È a conoscenza dellesistenza di un’anagrafe veneta nel Donbass, o della rappresentanza diplomatica di un governo?  

No, non ne so nulla.

Il 25 dicembre 2016, il “Comitato delle comunicazioni sociali presso il consiglio dei ministri della Repubblica Popolare di Donetsk” avrebbe contattato tramite un comunicato di posta elettronica un gruppo noto come Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (https://mlnv.org/news/a-natale-il-governo-del-dobass-scrive-al-governo-veneto-provvisorio/), dicendosi interessato a cooperare con tutte le forze sociali e politiche di liberazione nazionale…

Io so di vari gruppi: di frange indipendentiste ce ne sono molteplici, di governi autoproclamati ne conosco almeno sette. Alcuni si sono costituiti come governo provvisorio, ma francamente lasciano il tempo che trovano, io non condivido una linea così frammentata, sono iniziative estemporanee che portano poco alla causa.

L’ufficio territoriale di Donetsk a Verona (unico soggetto con un riconoscimento ufficiale di quel paese) è stato contattato da almeno due o tre gruppi per avere relazioni con le autorità della repubblica.

Ci può parlare delle visite degli imprenditori veneti nel Donbass? C’entrano qualcosa?

Siamo stati nel Donbass con alcuni imprenditori, però non erano legati all’indipendentismo veneto. Sono stati nella zona per il loro interesse a sviluppare attività in quelle aree; per gli stessi motivi siamo stati anche in Crimea, dove si tengono annualmente varie rassegne fieristiche di diversi settori. A questi eventi siamo stati presenti un paio di volte con imprenditori veneti, che hanno portato lì i loro prodotti per farli conoscere.

Sa se ci sono degli indipendentisti che risiedono stabilmente nel Donbass?

Non ne ho idea, ma non lo escludo. So che ci sono persone da varie parti della Penisola che vivono lì, ovviamente anche dei giornalisti, ma nulla di più.

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Queste sono le informazioni che è stato possibile raccogliere sul curioso caso internazionale dei veneti a Donetsk e Lugansk. Chissà se la Novorossiya avrebbe potuto fornire al grande romanziere Borges lo spunto per qualche storia; nel suo racconto Tema del traditore e dell’eroe (Finzioni, 1944) egli scrisse: «L’azione si svolge in un paese oppresso e tenace: Polonia, Irlanda, la repubblica di Venezia, un qualche stato sudamericano o balcanico… O meglio: l’azione si svolse» (il corsivo è nostro)… chissà se oggi il narratore aggiungerebbe a quell’elenco anche il Donbass.

Relatore

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