Nella notte di sabato 14 maggio, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, ha lanciato un appello televisivo. Per porre termine alla sanguinosa guerra dopo l’invasione della Russia? No, di certo, bensì per far prevalere l’Ucraina alla finale dell’Eurovision.
Il messaggio patriottico, tanto nazionalista quando frivolo, è stato lanciato su Telegram: «A breve nella, il continente e il mondo intero ascolteranno le parole della nostra lingua. E credo che, alla fine, questa parola sarà «Vittoria»! Europa, vota la Kalush Orchestra»
Così con un breve video su Telegram il presidente ucraino ha lanciato un appello a sostenere i candidati di Kiev tra i favoriti nella finale di Torino.
Com’era prevedibile, dunque, l’Ucraina ha vinto. La canzone, cantata dalla Kalush Orchestra, si intitola “Stefania” e ha toni orientalizzanti e balcanici, un ritmo martellante, inquietante. Alla fine dell’esibizione, il cantante ha urlato: «lo chiediamo a ognuno di voi, per favore aiutate l’Ucraina, aiutate Mariupol, aiutate Azovstal, ora!», violando palesemente il regolamento, tanto quanto gli islandesi che, con Systur, hanno gridato «Salvate l’Ucraina!» al termine della loro performance.
Grazia per tutte le violazioni del regolamento perché, secondo EBU, «i commenti in sostegno del popolo ucraino della e di altri artisti sono di natura umanitaria più che politica».
Ottenuta la vittoria, la Kalush Orchestra ha dichiarato: “Il prossimo Eurovision in una nuova Ucraina libera e felice”
La Russia, lo ricordiamo, era stata esclusa dall’Eurovision.
Questo, il testo della canzone vincitrice, dedicata inizialmente alla madre dal cantante stesso, poi, in senso lato, all’Ucraina.
«Stefania mamma mamma Stefania/
Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/
Cantami una ninna nanna mamma/
Voglio sentire la tua parola. Mi ha cullato, mi ha dato il ritmo e probabilmente la forza della volontà; non ha preso, ma ha dato. Probabilmente ne sapeva ancora di più e da Salomone. Camminerò sempre da te per strade dissestate/
Non si sveglierà, non si sveglierà, io tra le forti tempeste/
Prenderà due segni dalla nonna, come se fossero proiettili. Mi conosceva molto bene; non si è lasciata ingannare, come se fosse molto stanca; mi ha cullato nel tempo Lyuli lyuli lyuli… Stefania mamma mamma Stefania/
Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/
Cantami una ninna nanna mamma/
Voglio sentire la tua parola. Non ho i pannolini ma mamma ma mamma, basta, come se non fossi cresciuto per pagare le cose/ Non sono un bambino piccolo, perde ancora la pazienza, camminavo, “come se le scorie ti colpissero”/
Sei tutta giovane oh madre al culmine, se non apprezzi la custodia del picco della gloria, sono nel vicolo cieco/
Uccidi quel picco quel picco, canterei con il mio amore Lyuli lyuli lyuli… Stefania mamma mamma Stefania/
Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia/
Cantami una ninna nanna mamma/
Voglio sentire la tua parola. Stefania mamma mamma Stefania/
Il campo fiorisce, ma lei sta diventando grigia Cantami una ninna nanna mamma/
Voglio sentire la tua parola».