Estero

Pasqua ortodossa di sangue e 60° giorno di guerra

Sono passati due mesi, da quando Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina: oggi è la Pasqua Ortoossa, ma non è avvenuto il cessate il fuoco: nel frattempo, dopo che a Mariupol è stata scoperta una nuova fosse comune con 28mila civili uccisi; il segretario di Stato americano Antony Blinken, e il segretario della Difesa, Lloyd Austin hanno annunciato che oggi saranno a Kiev.

Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non attua le condizioni per una pace che potrebbe risparmiare la vita ai civili, ma, ringraziando il premier Draghi per il prossimo sostegno militare ha detto: “lo aspetto qui”.

Imperversano i bombardamenti nel Donetsk poiché Mosca cerca di riprendersi il Donbass, ad un prezzo altissimo; secondo l’ultimo rapporto dell’Onu sarebbero 184 i bambini uccisi e 286 quelli feriti dall’inizio della guerra: per questo, la vicepremier Iryna Vereschuk ha annunciato il nuovo tentativo di aprire un corridoio umanitario a Mariupol (i primi erano falliti, con accuse reciproche da parte di Kiev e Mosca circa le responsabilità). L’ alto negoziatore ucraino è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky.

All’acciaieria Azostal si combatte tra i nazisti del battaglione paramilitare Azovi, che non si arrende, e l’esercito invasore russo; Kiev ha abbattuto due missili diretti verso Odessa (sotto i bombardamenti sono morte una neomamma e una neonata); nel frattempo, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha annunciato che domani sarà in Turchia, dove incontrerà il Presidente Recep Tayyip Erdogan, per cercare di impiegarlo come mediatore tra Mosca e Kiev.

Questa notte, il presidente Vladimir Putin ha partecipato alla funzione celebrata dal patriarca Kirill accanto al sindaco di Mosca.

La guerra che sembra infinita procede perché entrambi gli eserciti sono forti (le forze armate ucraine hanno riconquistato otto insediamenti nella regione meridionale di Kherson, per esempio), al contempo spaventa, per via del Nucleare: l’Ucraina, ad esempio, ha fornito all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) un elenco completo delle apparecchiature di cui Kiev sostiene di necessitare “per fare funzionare i propri impianti nucleari durante l’attuale conflitto”.

Nel frattempo, il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale russo, afferma che “i nazionalisti ucraini continuano a tenere in ostaggio 90 cittadini stranieri di cinque stati come scudi umani”.

La guerra, insomma, continua, con il suo stuolo di atrocità.

Relatore

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