Graham Allison è un professore della Harvard Kennedy School. Da storico, un suo saggio “Destinati alla guerra. Possono l’America e la Cina sfuggire alla trappola di Tucidide?” lo ha reso molto famoso ed apprezzato da chi si interessa ed occupa di geopolitica. Lo storico, studiando appunto la storia, si domanda quale sia la soglia oltre la quale un conflitto diventi inevitabile. “Nello scenario politico-economico contemporaneo Cina e Stati Uniti sembrano proiettarsi verso una guerra che nessuno dei due vuole. Il motivo è la trappola di Tucidide: quando una potenza emergente minaccia di spodestare quella dominante, il risultato più plausibile è la guerra. Questa è la dinamica che scandisce da sempre la storia”.
In un capitolo Allison ci descrive la guerra del Peloponneso che devastò l’antica Grecia. Lo storico Tucidide ci racconta che fu l’ascesa di Atene che istillò la paura di Sparta e di conseguenza rese la guerra inevitabile. Una tesi molto solleticante ai nostri tempi perché si propone per il confronto Stati Uniti e la Cina di Xi Jinping.
L’8 aprile Allison ha affrontato il tema ucraino che è molto diverso dai casi da lui fin qui studiati e parla, riferendosi come sempre alla storia, di un problema attuale per il quale propone come arrivare alla pace e non all’inevitabile scontro, magari mondiale.
Il suo scritto con Fred Hu è stato accolto con molte riserve. Ma come? L’uomo della “trappola di Tucidide” ci propone la pace? Si, è così ed i suoi argomenti sono molto interessanti e significativi.
Parte con il paragone con la storia del conflitto russo-nipponico del 1904-1905. Personalmente ho letto in passato molto su questa fase storica. In particolare della battaglia navale di Tsushima dove la flotta giapponese con a capo l’Ammiraglio Togo, distrusse completamente la flotta russa del Baltico, superiore di forze, capitanata dal mitico Ammiraglio Rozhestvensky. I giapponesi erano militarmente degli sconosciuti, 50 anni prima andavano ancora a vela.
La guerra nippo-russa sul terreno fu sanguinosa. Nella sola battaglia di Mukden ci furono 100 mila vittime. Ebbene, un grande presidente americano, Theodore Roosevelt che cappeggiava una nazione allora lontana dal mondo, senza statura internazionale ed apparentemente disinteressato ai fatti del mondo (e diplomaticamente impreparato), si propose per la mediazione. Nel settembre 1905 la delegazione zarista e quella imperiale giapponese partirono per Portsmouth nel New Hampshire, invitate da Roosevelt per firmare il trattato di pace.
Secondo Allison, e questo è il punto, il ruolo di Teddy Roosevelt potrebbe essere svolto dal presidente cinese Xi Jinping insieme a Joe Biden. Lo storico ritiene che per la Cina sarebbe un successo negoziale per dare prestigio e credibilità in Europa. Altrettanto dicasi per Biden il cui paese ha perso prestigio in Europa. Xi ha un “grip” forte con il leader russo (amico eterno) e Biden ha credito in Europa.
Come ebbe a dire Roosevelt alle due potenze rivali “è una cosa potente (un accordo) per la Russia ed altrettanto per l’Impero giapponese”.
Qualcuno ha criticato Allison consigliandolo di ritornare alle sue “trappole”. Queste critiche sono però abbastanza banali. In realtà colpisce nel segno in quanto sarebbe una delle poche alternative possibili per spingere ad una pace.
V.Volpi
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