
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi è previsto per domenica, quando oltre 48 milioni di elettori avente diritto potranno recarsi alle urne.
Secondo i recenti sondaggi, la maggioranza dei francesi (l’80%) ritiene che la campagna elettorale è stata priva di passione e di scarsa qualità. Questo significa che potrebbe esserci un’affluenza storicamente bassa domani come forma di voto di protesta per la mancanza di nuove idee e di visioni politiche.
Marine Le Pen, leader del partito Rassemblement National (ex Fronte Nazionale fondato dal padre nel 1972), è uno dei due candidati di estrema destra di alto profilo in lizza per la carica presidenziale insieme a Eric Zemmour. Le Pen ha ridotto il divario sull’attuale presidente Emmanuel Macron, presentando un manifesto incentrato sulla crisi del costo della vita, sull’immigrazione, l’euroscetticismo e lo scetticismo sulla NATO, sposando tutti i punti di vista politici nazionalistici e reazionari.
Secondo Elabe, società francese di ricerca di mercato e sondaggi, al primo turno di domenica Macron si posizionerebbe al 26% e Le Pen al 25%, seguiti con un 17,5% dal candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon. Lo stesso sondaggio suggerisce un testa a testa tra Macron e Le Pen al secondo turno.
La lunga campagna di Marine Le Pen per disintossicare il partito di estrema destra e anti immigrazione, ha comportato un notevole sforzo per ammorbidire la propria immagine. Molta strada è stata fatta per assicurarsi che i peccati del padre non fossero sopportati dalla figlia.
In vista delle elezioni, Marine Le Pen ha affermato che potrebbe essere colei che protegge nel modo più efficace i francesi di fede ebraica vittime di atti antisemiti sempre più numerosi. Di fronte anche all’ascesa dell’islamismo in Francia, Le Pen ha dichiarato che è stata vittima di una forma di caricatura per decenni. “Voglio che gli ebrei possono rimanere in Francia”, ha detto.
Macron sta facendo una campagna in ritardo per cercare di vincere la rielezione (l’ultimo ad avere un secondo mandato è stato Jacques Chirac nel 2002), promettendo di continuare ad abbassare le tasse, aumentare l’età pensionabile a 65 anni e di diminuire fortemente la disoccupazione.
Solo un mese fa, Macron sembrava avere in tasca una facile vittoria. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, aveva costruito un sicuro vantaggio in un probabile secondo turno. Ma questo vantaggio è quasi svanito dopo essersi concentrato diplomaticamente con il presidente russo Putin.
Gli elettori francesi, preoccupati dalla crisi dopo le infezioni da Covid, dalla guerra in Ucraina e dai problemi climatici, mostrano meno interesse per questa campagna elettorale rispetto alle ultime elezioni presidenziali. Non c’è mai stato un dibattito televisivo diretto tra tutti i candidati.
Il fatto che queste elezioni siano state considerate per mesi scontate per la facile vittoria di Macron, potrebbe influenzare sia l’affluenza alle urne che le scelte per dimostrare che le elezioni si discostano dal copione. Un’importante fetta dell’elettorato francese che prima era convinto del secondo mandato di Macron, è diminuita nelle ultime settimane di fronte all’aumento del sostegno a Marine Le Pen.
La questione dell’identità nazionale è salita nuovamente in cima all’agenda. La maggior parte degli analisti politici ritiene che Macron prevarrà ancora, visto che Le Pen ha evitato di parlare di essere stata per lunghi anni simpatizzante di Vladimir Putin. Macron, eletto cinque anni fa come né di destra né di sinistra, è stato visto virare a destra durante la sua carica presidenziale, e conquistare nuovamente gli elettori disillusi di sinistra sarà cruciale per il suo secondo mandato.
Una presidenza Le Pen ora è davvero possibile.