Carol Maltesi vittima dell’indifferenza di una società malata

Una giovane di 26 anni, mamma di un bambino di 6, trucidata da un uomo di 43 anni, fatta a pezzi e gettata in cinque sacchi, che cos’è, se non una vittima di una società che abbandona chi dovrebbe essere aiutato?

Da un anno Carol era divenuta attrice porno con lo pseudonimo di Charlotte Angie.

Poi aveva deciso di lasciare quella vita, ma Davide Fontana, 43 anni, suo vicino di casa e suo fotografo, non l’ha mai lasciata andare da Rescaldina (Milano). L’ha colpiva alla testa col martello, togliendole barbaramente la vita, quindi ha tagliato il corpo in più parti per buttarli, due mesi dopo, nel burrone a Paline di Borno, dove un passante li ha poi trovati non molto tempo dopo.

Il killer si è quindi recato dai carabinieri di Rescaldina per confessare. Da allora, è recluso nel carcere di Brescia.

Carol era divenuta una pornostar come il suo compagno, Salvatore Galdo, 30enne che vive a Praga dove attualmente lavora come attore in film per adulti.

È stato proprio quest’ultimo a raccontare nel corso del programma di Rete 4 “Fuori dal Coro”, la versione dell’omicidio della ragazza.

“Carol” ha detto il pornoattore “avrebbe voluto lasciare la casa a Rescaldina, voleva prendere una casa in affitto a Verona per stare con il figlio, che vedeva una settimana al mese, e i giorni in cui non vedeva il figlio li avrebbe passati con me a Praga”.

Ma Carol non aveva mai lasciato Rescaldina: qui il suo fotografo Davide Fontana, 43 anni, l’aveva massacrata.

Salvatore Galdo, anche lui attore hard, ha rivelato di essere stato lasciato all’improvviso da Carol Maltesi con un messaggio su WhatsApp, proprio nello stesso giorno in cui la ragazza, nota nell’ambiente con il nome d’arte di Charlotte Angie, scomparve nel nulla.

“Quella mattina mi aveva detto ‘Buongiorno, amore’. Poi, all’improvviso, poche ore dopo mi era arrivato un nuovo messaggio, in cui diceva di “lasciarmi perché ero troppo geloso”. “Solo ora” ha raccontato il pornodivo “ho capito che quel messaggio me lo aveva mandato Davide Fontana, l’uomo che l’aveva appena uccisa e iniziava a spacciarsi per lei con il suo telefonino”.

Ora, il padre della ragazza, che vive in Olanda, grida il suo dolore su facebook, e minaccia l’assassino: “Ti aspetto quando esci dal carcere, anche dopo 30 anni” Prosegue: “se non io ho chi ti sistemerà, satanista, tu lo vai a pagare in un secondo la condanna a morte”. Poi conclude: “meglio che marcisci in cella di isolamento o che vai a morire lì, visto che questo non può essere nemmeno accettato veri criminali, che hanno pure un codice di rispetto per donne e bambini”.

L’assassino aveva falsamente affermato che Carol fosse morta in un gioco sadomaso, ma il fidanzato della giovane ha smentito questa versione: “Carol non faceva scene sadomaso. Facendo lo stesso lavoro, non c’erano segreti tra noi, ne parlavamo tranquillamente. Fontana era ossessionato da Carol, non accettava la fine del rapporto né che lei potesse allontanarsi da Rescaldina”.

La moglie dell’assassino ha rivelato che il loro matrimonio era finito dopo 20 anni, proprio quando il bancario aveva conosciuto Carol, anche se dopo il delitto “niente le aveva fatto sorgere sospetti”.

Di tutta questa atroce storia, restano i resti di una giovane mamma trucidata, oltre che da un assassino, dall’indifferenza di una società nichilista e dalla mercificazione.