Estero

L’Occidente vuole armare la resistenza ucraina

Le truppe russe stanno affrontando una inaspettata e feroce resistenza da parte dei soldati e volontari ucraini e le speranze del presidente russo Vladimir Putin di una rapida vittoria stanno svanendo mentre deve fronteggiare un crescente isolamento internazionale. L’ultimatum del Cremlino che chiedeva la resa di Kiev è stato rifiutato con un invito quasi di sfida dal presidente ucraino Zelensky.

I russi e gli ucraini si capiscono molto bene. Condividono un passato sovietico, conoscono la mentalità dell’altro, conoscono la lingua parlata dell’altro, eppure questa percezione di familiarità sottolinea quanto siano diversi i due paesi. Il contrasto più evidente si è visto quando Putin ha pronunciato con rabbia e odio un discorso negando l’esistenza dell’Ucraina, mentre il presidente Zelensky, parlando nella lingua russa, si è rivolto al popolo russo spiegando che gli ucraini non hanno niente da ridire su di loro ed esprimendo la volontà di risolvere le divergenze per mettere a tacere le paure. Mentre le città ucraine venivano colpite dai missili russi, Zelensky, al posto di esprimere odio, ha invitato i russi a scendere in piazza per protestare contro la guerra.

Dopo tre giorni di guerra, si è arrivati ad un punto di svolta. La Germania segna un importante cambiamento della sua posizione militare dal dopoguerra. Il cancelliere tedesco Scholz ha annunciato che fornirà dalle proprie riserve militari alle truppe ucraine 1000 armi anticarro e 500 missili Stinger. “L’assalto russo minaccia il nostro intero ordine del dopoguerra. In questa situazione è nostro dovere sostenere l’Ucraina al meglio delle nostre capacità nella sua difesa contro l’esercito invadente di Vladimir Putin. La Germania è strettamente dalla parte dell’Ucraina”, ha affermato Scholz in comunicato di sabato notte.

I ministri tedeschi stanno cambiando idea anche sulla questione di bandire la Russia dal cruciale sistema di pagamenti bancari Swift, dopo i ripetuti appelli del governo di Kiev. Stati Uniti, Canada e i principali paesi europei, tranne al momento la Svizzera (dove, secondo la FINMA, i clienti russi hanno oltre 11 miliardi di dollari depositati nelle principali banche elvetiche), hanno concordato di rimuovere le banche russe dal sistema di pagamento internazionale privandole del codice Swift. Non sarà possibile per i russi effettuare pagamenti transfrontalieri.

Anche il leader ungherese Viktor Orban, a lungo considerato amico di Mosca, ha abbandonato il suo sostegno confermando che avrebbe appoggiato tutte le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia. La Turchia avrebbe preso in considerazione l’idea di bloccare il passaggio delle navi militari russe nel Mar Nero. Gli Stati Uniti invieranno altri 350 milioni di dollari di assistenza militare all’Ucraina, portando il totale degli aiuti negli ultimi 12 mesi ad oltre 1 miliardo di dollari.

La NATO ha spostato truppe e armi negli stati membri orientali al confine con la Russia e Bielorussia. Il ministero della Difesa inglese ha annunciato che i carri armati Challenger 2 e veicoli corazzati del Royal Welsh Battlegroup erano arrivati in Estonia attraverso la Germania, con ulteriore equipaggiamento e circa 1000 soldati che arriveranno nei prossimi giorni.

Anche il boicottaggio sportivo contro la Russia si è moltiplicato. Dal mondo delle corse automobilistiche al programma calcistico con consistenti perdite per gli sponsor russi.

Il morale a Kiev è rimasto alto e molti ucraini fanno la fila per prendere le armi. Zelensky, rifiutando un piano personale di evacuazione offerto dagli americani, è rimasto nella capitale. “La battaglia è qui. Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio”, ha detto Zelensky.

Gli ucraini possono seguire le campagne di disinformazione del Cremlino e confrontarle con la realtà che vivono sul campo. Come ad esempio quelle immagini trasmesse dalla TV russa, che raccontano storie di falsi militari ucraini che si arrendono alle forze russe, quanto tutti in prima persona sanno che i soldati ucraini hanno opposto una forte resistenza. Considerando poi che gli ucraini si stanno assumendo la responsabilità di difendere il paese.

Molti giornalisti internazionali ricevono telefonate di scuse da parte dei colleghi dei media russi per le azioni del loro governo. Molti di loro non possono esprimersi pubblicamente perché verrebbero arrestati. Alcuni russi sono riusciti a protestare manifestando contro la guerra, ma non possono fare molto nello stato di polizia di Putin. Tutti i russi che hanno parenti ucraini, sono stati avvisati dalle autorità di non esprimere le loro opinioni. Esattamente come avveniva durante il periodo dell’Unione Sovietica.

Putin è stato abbandonato anche dalla Cina, suo alleato chiave. La decisione dei cinesi di astenersi piuttosto che sostenere il suo alleato russo in una risoluzione delle Nazioni Unite sull’invasione, è stata vista come un’enorme vittoria per l’Occidente. Pechino ha invitato Mosca e Kiev a trovare un accordo negoziato.

MK

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