
“Come capo del ministero degli Esteri, devo dire che c’è sempre una possibilità di trovare un accordo”, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, durante uno scambio avvenuto oggi a Mosca con Putin.
Il presidente russo vuole raggiungere un accordo sulle questioni chiave che riguardano la sicurezza della Russia, fermando il dispiegamento di armi in Ucraina da parte della NATO e il ritiro delle sue forze militari dall’Europa orientale. Non vuole che ci sia in atto un tentativo di trascinare il paese in un processo di negoziazione senza fine. “Le nostre possibilità sono lontane dall’essere esaurite, di certo non dovrebbero continuare all’infinito, ma in questa fase proporrei di continuare sulla via diplomatica”, gli ha risposto Lavrov, affermando che esiste una possibilità di raggiungere un accordo sulla sicurezza con l’Occidente.
Gli Stati Uniti hanno avanzato proposte concrete sulla riduzione dei rischi militari, mentre le risposte dell’Unione europea e della NATO non sono state soddisfacenti. Ma Lavrov suggerisce di continuare a “costruire” le trattative, negando qualsiasi piano di invasione russa, accusando invece gli Stati Uniti e i suoi alleati di isteria.
Il Cremlino dunque, è pronto a continuare a parlare con l’Occidente sulle questioni di sicurezza che hanno portato all’attuale crisi ucraina, offrendo la speranza che la Russia non invada il suo vicino entro pochi giorni come invece si teme. Il presidente ucraino Zelenskyy, ha affermato che oggi è in Ucraina che viene deciso il futuro della sicurezza europea.
I cittadini di Kiev hanno ricevuto una lettera dal sindaco che li esorta a difendere la propria città, e nei condomini sono apparsi cartelli con l’indicazione del rifugio antiaereo più vicino. Ce ne sarebbero circa 4’500 compresi parcheggi sotterranei. “È stato un grosso errore che alcune ambasciate si siano trasferite nell’Ucraina occidentale”, ha detto Zelenskyy, “È una loro decisione, ma non esiste l’Ucraina occidentale. Esiste l’Ucraina unita. Se succede qualcosa, l’escalation sarà ovunque”, ha aggiunto.
Certamente non esistono ragioni sensate per stanziare oltre 130 mila soldati russi ai confini con l’Ucraina. I paesi di tutta Europa stanno evacuando i diplomatici, rimanendo in allerta per una possibile guerra imminente. Finora gli avvertimenti americani e della NATO hanno avuto scarso effetto, e le truppe russe potrebbero spostarsi in Ucraina in un attimo.
Le parole di Lavrov, suggeriscono però il contrario. La speranza per una soluzione diplomatica non è ancora morta.