Questa è la previsione che si legge sul “Financial Times” di oggi, Negli ultimi mesi quotidiani e mezzi di informazione pro democrazia sono costretti a sospendere la pubblicazione, il Primo è stato “Apple Daily” e nei giorni scorsi la stessa sorte è toccata a “Stand News”. Di sua iniziativa lo ha fatto anche il “Citizen News” e ne rimangono soltanto un paio della cosiddetta stampa libera, definita “sediziosa” da Pechino. E’ il passo decisivo che allineerà’ Hong Kong alla Repubblica Popolare Cinese. Bocche cucite e notizie divulgate in conformità alla “voce del padrone”, come si usa dire.
Per il “Stand News” il giorno fatale è stato il 29 Dicembre: alle 6 del mattino circa 200 agenti della sezione “sicurezza Nazionale” sono entrati nella sua sede dove lavoravano i suoi 60 redattori e commentatori che osavano criticare non solo il governo dell’isola, ma anche quello del governo centrale di Pechino. È stato seguito il modello messo in atto per “Apple Daily”: affissione di striscioni con la scritta “scena del crimine”, sequestro del materiale d’archivio, dei computers, arresto di sette persone accusate “cospirazione attraverso la pubblicazione di materiale sedizioso,
La propaganda cinese ha definito i giornalisti come “mele marce” che usano il media scritto per fare politica, danneggiando la libertà di stampa. Pechino sottolinea che criticare ‘Il potere” è un crimine in Cina, ma lo è anche ad Hong Kong. E’ una violazione degli impegni sottoscritti nel 1997 quando dopo 50 anni , l’Inghilterra abbandonava Hong Kong, per i quali Pechino avrebbe mantenuto l’assetto democratico dell’isola con la formula “un paese, due sistemi”
In seguito l’approvazione e l’imposizione della legge cinese sulla sicurezza nazionale, hanno inferto il colpo micidiale alla formula dei due sistemi ed hanno segnato la fine del sistema democratico, retaggio inglese. Così chi non si adegua, può andarsene, e ciò sta avvenendo in molti casi.
Oggi si apprende la sospensione delle pubblicazioni del “Citizen News” fondato nel 2017, per motivi di sicurezza per i suoi 40 giornalisti che sono stati licenziati.
Il Prof. Lockman Tsui dell’Università di Hong Kong scrive: “ Questa mossa, (eliminazione dell’opposizione) è parte di un progetto a lunga scadenza….smantellare ad Hong Kong la critica indipendente, spingendo a chiudere i battenti tutti i media non graditi a Pechino.”
Per coloro che non si allineano, c’è il rischio dell’accusa di sedizione che prevede pene severe tra cui il carcere.
Il presidente del Foreign Correspondent Club, Keith Richburg, ha fatto un commento che purtroppo sono solo parole al vento: “una società viva ed il, buon governo dipendono da una stampa critica che mette in discussione decisioni politiche.”
Da parte di Pechino nessun commento in proposito. Gideon Rachman scrive:” Pechino opera in piena coscienza su come un partito-stato debba comprendere la storia.”
Alla fine degli anni ’40 George Orwell scrisse: “Chi controlla il passato, controlla il futuro e chi controlla il presente, controlla il passato” Lo si legge anche nel libro “1984” ed è la sintesi del pensiero del Presidente Xi sulla storia. Per ottenere lo scopo è fondamentale controllare i media ed ammutolire le voci contrarie .
Una prova? La recente elezione di 90 membri del “Legislative Council” composto da “soli patrioti” secondo il China Daily, e sono scomparsi, rispetto al passato, tutti i “non graditi.”
Vittorio Volpi
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