Parroco di Cadro e Davesco, don Samuele Tamagni, si era presentato spontaneamente venerdì scorso in Magistratura per autodenunciarsi di reati patrimoniali commessi nei confronti di alcuni familiari, della Fondazione Tamagni (una fondazione contro la violenza giovanile, presieduta da suo fratello Maurizio), e nei confronti della parrocchia di Cadro.
Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha confermato il carcere anche per il 27enne italiano, trasferitosi in Ticino dalla Campania nel 2017.
Ora entrambi risponderanno degli stessi reati.
Samuele Tamagni, parroco di Cadro, è stato arrestato assieme all’amante italiano 27enne per illeciti finanziari: i due resteranno in carcere almeno fino a inizio gennaio. Come anticipato da La Regione, il giudice dei provvedimenti coercitivi ha infatti ordinato la carcerazione preventiva per entrambi.
Il Sacerdote arrestato non è nuovo agli illeciti: già alcuni anni fa aveva dilapidato diverso denaro per soddisfare i bisogni del 27enne di cui si era invaghito.
Il presbitero diocesano si era auto-denunciato alla procura lo scorso 19 novembre ed era stato subito arrestato. Sul suo conto – e su quello dell’altra persona fermata, un 27enne italiano – pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa.
Tra le vittime della sua appropriazione illecita di denaro, anche la Fondazione dedicata a Damiano Tamagni, suo stesso parente, figlio di suo fratello, giovane ucciso durante la Stranociada del 2008, per questo l’amarezza espressa dal padre della vittima, Maurizio Tamagni, che tuttavia spiega come «Il danno causato sia minimo e non ne precluda l’attività».
Il Procuratore pubblico Daniele Galliano ha condotto l’inchiesta, secondo gli inquirenti, ora occorre stabilire dove siano finiti i soldi sottratti dai due uomini: ben centomila franchi.
L’arresto penale è per truffa, appropriazione indebita e riciclaggio di alcune centinaia di migliaia di franchi l’ammanco nei confronti dei familiari del sacerdote. Non potendo più attingere alle proprie finanze, infatti, don Samuele avrebbe sottratto ingenti somme dalle casse della parrocchia, in virtù anche della sua veste di vicepresidente del Consiglio parrocchiale.
Avrebbe poi sottratto denaro alla Fondazione Tamagni e nei confronti di altri familiari. Arrestato venerdì, il parroco di Cadro, 40enne, è noto in tutto il Ticino per essere lo zio di Damiano, morto tragicamente a causa di un pestaggio il 1° febbraio del 2008, durante il Carnevale Stranociada di Locarno.
Don Samuele si era sempre esposto in prima persona nella raccolta di fondi a favore della fondazione incentrata sulla lotta contro la violenza giovanile e presieduta dal fratello Maurizio, papà del giovane, che ora dichiara: “siamo sorpresi come tutti e imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana e al momento non abbiamo niente da aggiungere”.
Come riportato da La Regione e da RSI, il parroco già qualche anno fa, dopo aver rubato diverse migliaia di franchi, era stato mandato, su invito della Curia, in un monastero.
A chiedergli in continuazione denaro sarebbe stato un 27enne del sud Italia, trasferitosi in Ticino per stare vicino a don Samuele, il quale, alle continue richieste di denaro dell’uomo, non potendo più far capo alle proprie finanze, aveva quindi attinto alle casse dei congiunti, della parrocchia e della stessa Fondazione Tamagni. Per ora, la Curia vescovile di Lugano ha assicurato la massima collaborazione.