Così il presidente del Css (Consiglio superiore di Sanità) e coordinatore del Cts, Franco Locatelli si espone in merito alla situazione della pandemia. “Questo” dice “Sarà un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell’anno scorso esattamente” e questo grazie alla migliore situazione italiana. Dichiarando che la situazione epidemica in Italia assieme alla Spagna e al Portogallo è la migliore di tutta Europa, tuttavia lamenta come le manifestazioni no Green pass siano “difficilmente comprensibili per non dire al limite dell’ingiustificabile soprattutto quando poi sfociano nelle violenze che qualche volta le hanno connotate”.

Lo stato di emergenza per motivi legati al Covid è attualmente fissato al 31 dicembre prossimo, e potrà essere steso al massimo fino al 31 gennaio 2022. A tal proposito Locatelli ha dichiarato che “non si è affatto discusso se prorogare o no questo stato di emergenza. Se il governo dovesse però considerare l’ipotesi di proroga, il prolungamento può arrivare fino al 31 gennaio 2022. Se si dovesse estenderlo oltre, quindi, c’è la necessità di un nuovo provvedimento legislativo o normativo”.

Riguardo il provvedimento che da domani sarà adottato in Austria, ovvero il lockdown per i non vaccinati, Locatelli ha detto che esso è “non proponibile e non considerabile nel nostro Paese”.

Per quanto riguarda invece la tutela dei bambini, Locatelli ha giustificato la vaccinazione proposta per la fascia di età dei 5-11 anni, che negli Usa è già in vigore e “viene raccomandato dalle società di pediatri.”

 Per quanto riguarda, invece, la terza dose, Locatelli ha dichiarato, come riporta Rai News: “Non sottovalutiamo che siamo già al 35% dei vaccinabili con la dose addizionale che l’hanno già ricevuta. Dobbiamo avviarci a completare la dose booster seguendo quei criteri di identificazione di priorità della popolazione. In settimana ci sarà una riflessione coordinata dal ministro della Salute se eventualmente abbassare e fino a che soglia un’ulteriore estensione per la terza dose. Però le priorità sono quelle che abbiamo identificato, anche perché sotto i 60 anni sono state vaccinate persone fino al mese di giugno quindi prima di dicembre non diventerebbero eleggibili a ricevere la dose addizionale o la dose Booster”.

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità (screenshot da La7)