Riceviamo e volentieri pubblichiamo, senza prendere (per il momento) posizione. Carona è un villaggio che amiamo e dove abbastanza spesso andiamo a passeggiare: il San Grato, le azalee, l’Arbostora, la Vicania, i vigneti sopra Morcote…
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(com) Mercoledì 6 ottobre alle 11.30 è stata consegnata presso la cancelleria comunale, la petizione “Contro la privatizzazione della piscina di Carona – La piscina deve rimanere un servizio a favore della collettività“.
La petizione ha raccolto ben 2465 firme in poche settimane, suscitando grande interesse nonché forte indignazione tra i cittadini, allibiti dal progetto presentato dal Municipio di Lugano che intende trasformare una parte della piscina di Carona in un campeggio a 5 stelle (Glamping).
Un prezioso servizio pubblico verrebbe di fatto sottratto ai cittadini per darlo in concessione al Touring Club Svizzero (TCS) per i prossimi 40 anni: privatizzando quindi la maggior parte del terreno più pregiato e lasciando ai cittadini una piccola parte di terreno roccioso in prossimità di strada e posteggi.
XCarona, promotrice della petizione, auspica che finalmente il Consiglio Comunale approfondisca le numerose criticità di questo controverso progetto e sappia dare risposte più esaustive ai cittadini di Lugano in merito a: sostenibilità dell’investimento, opportunità del partenariato pubblico-privato, modifica del piano regolatore e della destinazione d’uso, impatto ambientale, privazione di un servizio ai cittadini, ecc…
La piscina di Carona è un prezioso servizio che non deve essere ceduto a privati bensì valorizzato e rilanciato a favore della collettività. L’unicità del luogo, le sue peculiarità e le sue potenzialità devono essere messe a disposizione dei cittadini e a favore del pubblico interesse.
Contro questo controverso progetto si sono espresse anche diverse illustri personalità:
“È un’operazione sproporzionata! Se la città investe 6 milioni di franchi nelle infrastrutture della Piscina (a fronte di 1 solo investito dal privato) e poi cede ai privati la maggior parte del terreno, significa che in realtà privatizza gli utili e socializza le perdite. Si tratta di un investimento problematico per la finanza pubblica, perché vuol dire che lo Stato si assume i costi, ma permette al privato di incassare gli utili. Un deficit strutturale di 100.000 – 150.000 Fr. l’anno per la Grande Lugano è sicuramente una spesa sostenibile per un servizio pubblico di questo tipo.”
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