Svizzera

Votazioni federali: la Svizzera apre al matrimonio per tutti, mentre fallisce l’iniziativa 99 percento

Anche se mancano ancora i risultati finali, a livello federale l’elettorato svizzero si dichiara nettamente a favore del matrimonio per le coppie omosessuali e nettamente contrario ad una tassazione più elevata dei redditi di capitale.

Sulla base dei dati ufficiali temporanei, il Sì a favore del “Matrimonio per tutti” è al 63,5% contro il 36,5%. L’ultimo aggiornamento, con una partecipazione che si attesta al 51,57% degli aventi diritto, riporta un 52,9% in Ticino, la percentuale più bassa a livello federale dopo il Cantone Appenzello Interno, mentre con un’affluenza del 47,72% nei Grigioni il sì raggiunge il 62,8%. Basilea città il cantone con la più alta percentuale di consenso: 74%.

Un risultato raggiunto in Svizzera 20 anni dopo il Sì dei Paesi Bassi, primo paese europeo a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Forte la bocciatura per l’imposta aggiuntiva sui grandi patrimoni, “Iniziativa 99%”, con la maggior parte dei cantoni che si sono espressi contrari.

In Ticino si vota anche su altre tre iniziative popolari: “Basta tasse e basta spese, che i cittadini possano votare su certe spese cantonali”, “NO alle pigioni abusive, SÌ alla trasparenza” e “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”. Quest’ultima è stata approvata con il 52,5 % di Sì, dopo che il Tribunale federale ebbe ordinato la ripetizione della votazione in ragione di affermazioni tendenziose sull’opuscolo informativo. Si tratta di un importante successo personale per il tenace Giorgio Ghiringhelli, alias il Guastafeste, che ha annunciato nel contempo il suo ritiro dall’attività politica.

I sostenitori del “Matrimonio per tutti” si sono già preparati a festeggiare dopo pranzo quando c’è stato un grande sollievo nella Sala del Gran Consiglio. “Siamo emozionati vedendo i dati dei voti. Personalmente ho fatto coming out negli anni 80 e non è stato sempre divertente”, ha dichiarato il consigliere nazionale Michael Töngi (Verdi). Delusione e tristezza invece per gli oppositori dopo la pubblicazione dei primi risultati. “Giorno nero per i bambini”, ha dichiarato la consigliera nazionale Monika Rüegger (UDC), sottolineando a suo dire, che i bambini non hanno ora più diritto a crescere con un padre ed una madre.

“I favorevoli hanno unito il matrimonio per tutti alla donazione di sperma”, ha detto la Rüegger. Ha poi aggiunto che la votazione non riguardava l’amore e i sentimenti, ma il benessere dei bambini. La preoccupazione è che presto si comincerà a parlare di madri surrogate o di donazione di ovuli, cose che a suo dire, suona come una “moderna prostituzione”.

Il No chiaro, con una proporzione di circa due terzi, per la cosiddetta “Iniziativa 99%” alle votazioni federali per una più pesante tassazione delle plusvalenze, fa esprimere un forte rammarico per i sostenitori. Non un solo Cantone ha ancora accettato la proposta di legge. La consigliera nazionale Regula Rytz (Verdi), ritiene che l’iniziativa sia stata formulata in maniera moderata e aperta e che gli avversari non hanno esaminato il contenuto del progetto di legge ma si sono preoccupati soltanto dei giovani socialisti svizzeri

Sulla base dell’uguaglianza dei diritti, “Non è possibile raggiungere questa parità se una piccola minoranza guadagna molto denaro, mentre il resto della popolazione non ha tale opportunità», ha dichiarato l’ex presidente dei giovani socialisti Tamara Funiciello. L’esito del voto non l’ha comunque stupita perché “sapevamo che sarebbe stato difficile”, ha aggiunto.

Per il presidente del PLR Alessandro Speziali, ha prevalso lo spirito liberale della popolazione, che “sull’Iniziativa 99% ha dimostrato di non essere disposta a farsi illudere dalla retorica di lotta di classe dei Giovani Socialisti”. L’iniziativa avrebbe colpito anche gli imprenditori e le PMI, rendendoli liberi di spostarsi su altri mercati più favorevoli. Per Speziali adesso, si deve appianare lo svantaggio fiscale per le coppie sposate.

MK

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  • Sul cosiddetto matrimonio per tutti, penso sia il caso di fare un ampio passo indietro, a quel 5 giugno 2005 che ha visto l'approvazione, da parte del popolo svizzero, della legge sull'unione domestica registrata. Riporto due stralci dell'opuscolo informativo della votazione. Il primo preso dagli argomenti dei contrari:

    « In un rapporto del 1999 il Dipartimento federale di giustizia e polizia definisce il matrimonio non tanto come riconoscimento giuridico dell’unione di due adulti, bensì quale istituto giuridico a promozione dello sviluppo della comunità statale. In virtù della sua funzione generativa ed educativa il matrimonio tra uomo e donna come pure la famiglia devono pertanto essere durevolmente sostenuti e promossi dallo Stato.
    Un’ampia equiparazione nel diritto civile tra l’unione registrata di coppie omosessuali e il matrimonio tradizionale costituirebbe da parte dello Stato un segnale sbagliato e creerebbe inoltre nuove disuguaglianze. L’adozione della legge sull’unione registrata indurrebbe inoltre le coppie registrate a rivendicare ben presto un diritto all’adozione di figli e alla medicina della procreazione assistita.
    »

    Il secondo dal parere del Consiglio Federale:

    « Con la registrazione, due adulti dello stesso sesso consolidano la loro comunione di vita. Non costituiscono tuttavia la base per creare una famiglia, dal momento che non possono ricorrere all’adozione e alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Contrariamente all’opinione del comitato referendario, un’unione di questo tipo non mette quindi in pericolo il matrimonio. »

  • Due rapide riflessioni.

    a) Matrimonio per tutti:

    MI sembra di aver ravvisato “nel dire” di alcuni degli “scettici” (soprattutto durante i vari dibattiti televisivi) che si stia instaurando il dubbio secondo il quale per convalidare un concetto contraddittorio lo si conceda, in prima istanza, a una parte degli interessati, creando una palese discriminazione. Poi ci si richiamerà all’inevitabile richiesta di equità, così di poterlo diffondere a tutti le altre parti: si procede con la famosa strategia delle complementarietà asimmetriche.

    b) Iniziativa Giso:

    La controparte ha spesso utilizzato codesto incontestabile assioma:

    L’1% dei benestanti procura il 40% del gettito.”

    Se ne deduce tuttavia:
    di essere legati a una condizione;
    di non essere autonomi economicamente;
    quindi di essere in facoltà di qualcosa/qualcuno.

    In altre parole: dipendenti dall’1%.

    Per cui: bisognerà pur ammettere che (troppo) spesso si procede per paradossi.

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