“Nell’opuscolo informativo dedicato alla votazione sull’iniziativa concernente la legittima difesa il Consiglio di Stato invita i cittadini a votare contro la stessa perché, a parer suo, «la nuova legge rischia di legittimare comportamenti violenti e di incentivare i cittadini a farsi giustizia da sé, facendo libero uso della armi». Questa argomentazione, oltre a essere iniqua e offensiva nei confronti dei pacifici membri del comitato promotore, è assurda e ridicola.
L’iniziativa cantonale non propone infatti – né potrebbe farlo – alcuna modifica del Codice penale federale atta a potenziare il diritto alla legittima difesa.
Essa si limita a chiedere che lo Stato rimborsi integralmente i costi dell’avvocato di fiducia alle persone che hanno commesso reati in stato di legittima difesa e che sono state assolte. Nessun rischio di Far West come paventato dal Governo!” (dal CdT odierno)
on. Fabio Regazzi, consigliere nazionale
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Noi tutti conosciamo la vicenda, ampiamente trattata dai media, che ha portato il Tribunale Federale a ordinare la ripetizione della votazione. Un provvedimento assai raro, che ha chiamato in causa direttamente il governo cantonale. Una sonora batosta, si è scritto (ma talvolta i giornalisti, colti dalla vena poetica, esagerano).
Regazzi non lo scrive ma a noi pare che l’argomentazione che egli deplora sia tipica della sinistra. Il consiglio di Stato lo è (di sinistra)? Per esplicitare il nostro pensiero diciamo che troveremmo normale che così argomentasse l’on. Bertoli. Ma gli altri?
Al voto dunque, senza dimenticare la sentenza di Mon Repos!
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