Democrazia attiva

La via socialista al potere è lastricata di tasse

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immagine Pixabay (Gerd Altmann)

Il Comitato dei contrari all’iniziativa, del quale è copresidente Marco Chiesa, consigliere agli Stati e presidente nazionale UDC, accanto a esponenti PLR, PPD e Verdi liberali, ci invia questa presa di posizione sul voto del 26 settembre.

Ticinolive voterà No, ma rimane aperto ai contributi politici di qualsiasi segno.

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Nessun aggravio fiscale per la classe media: NO all’iniziativa 99% della Gioventù Socialista (GISO)

Il comitato interpartitico composto dall’UDC, dal PLR, dall’Alleanza del Centro, dai Verdi liberali e da numerose associazioni economiche respinge fermamente l’iniziativa della Gioventù Socialista (GISO). L’iniziativa vuole introdurre nuove imposte sui redditi da capitale, che colpirebbero particolarmente le PMI, i proprietari di immobili, gli agricoltori, i piccoli investitori e le start-up. L’iniziativa 99% della Gioventù Socialista (GISO) si rivela una grande farsa che indebolisce le aziende e crea una nuova imposizione per la classe media.

Con la loro iniziativa, chiamata “Iniziativa 99%”, la Gioventù Socialista (GISO) vuole ridistribuire più denaro e, per farlo, introdurre nuove imposte sui redditi da capitale e l’aumento del valore dei capitali. Una vasta alleanza composta da ambienti politici ed economici si oppone a questa iniziativa, respinta anche dal Consiglio federale e dai Direttori cantonali delle finanze.

Effetti delle nuove imposte al disopra e al disotto del valore soglia

Oltre a comportare numerosi rischi, l’iniziativa della Gioventù Socialista (GISO) potrebbe riservare molte sorprese negative. Di fatto, è interessata un’ampia fascia di contribuenti, anche se il valore soglia per la sovrimposizione fosse fissato a CHF 100’000 franchi. Con l’aumento del valore accumulati nel corso degli anni sugli immobili o sugli investimenti, praticamente tutti i proprietari di immobili, proprietari di PMI e agricoltori dovrebbero pagare imposte su redditi fittizi.

Un altro aspetto critico è che l’iniziativa manifesta i suoi effetti anche al disotto del valore soglia, il cui importo resta da definire. Così, i redditi da capitale finora non imponibili nel settore privato sarebbero interamente imposti. Questa nuova imposta concerne ad esempio tutti i piccoli investitori. È evidente che il titolo populista dell’iniziativa e l’illusorio valore soglia non sono nient’altro che una manovra diversiva della Gioventù Socialista (GISO). Ancora una volta, la fattura delle nuove imposte dovrebbe essere pagata dalla classe media e dalle aziende.

Progetto ostile alle aziende

Le PMI e le aziende familiari di media dimensione sono particolarmente colpite – in concreto gli imprenditori il cui patrimonio personale è legato alla loro azienda. Gli imprenditori si vedrebbero imposti integralmente il loro dividendo come reddito – oltre alle imposte sull’utile e la sostanza. Questo concerne i proprietari che detengono oltre il 10% della loro azienda, dunque in primo luogo le PMI. Per gli imprenditori particolarmente di successo, l’imposizione del dividendo farebbe un balzo da circa il 70% attuale al 150%, ossia più del doppio. Questi fondi mancherebbero per gli investimenti indebolendo dunque la capacità d’innovazione.

L’impatto sulle start-up e sul processo di successione aziendale è grave e controproducente. L’iniziativa falsa gli incentivi e rincara il già delicato processo di successione. Questo progetto è dunque da anni tra i più ostili alle aziende, poiché penalizza direttamente l’imprenditorialità, destabilizzando le aziende e minacciando così il benessere e gli impieghi.

La parola d’ordine per il 26 settembre è: NO all’iniziativa 99% della Gioventù Socialista (GISO)!

Relatore

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