I fondamentalisti islamici stanno organizzando la cerimonia di insediamento a Kabul per celebrare la presa di potere dell’Afghanistan, dopo l’abbandono delle truppe NATO per opera di Biden.
Dopo la presa di Kabul del 15 agosto, i talebani hanno infatti dichiarato che a breve verrà dichiarata la rinascita dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan, che fu alla guida del Paese dal 1996 al 2001, invero prima dell’arrivo delle truppe occidentali.
Questo martedì, alle 17, Sirajuddin Haqqani, “primo uomo” dei talebani, è entrato nella Capitale alla testa di 500 miliziani. Contemporaneamente, il mullah Abdul Ghani Baradar, (leader degli “studenti coranici”) che le fonti dicono che sarà con tutta probabilità il futuro Emiro dell’Afghanistan, è atterrato a Kandahar, seconda città del Paese, con un volo della Qatar Air Force decollato da Doha.
Un alto funzionario talebano, Waheedullah Hashimi, ha spiegato in un’intervista a Reuters, che il nuovo presidente dell’Afghanistan non sarà il capo supremo dei talebani, Haibatullah Akhundzada (il quale è stato responsabile della Giustizia durante gli anni dell’Emirato). La scelta potrebbe quindi vertere verso il mullah Mohammed Omar, già combattente tra i mujaheddin islamici nella guerra tra l’Afghanistan e le truppe sovietiche che occuparono il Paese tra il 1978 e il 1989, e fondatore del movimento talebano, oppure sul più giovane Sirajuddin Haqqani.
Sirajuddin Haqqani è considerato il capo della tribù più forte (e sanguinaria) dell’Afghanistan. È, infatti, il capo della rete Haqqani.
Sirajuddin è figlio di Jalaluddin Haqqani, combattente jihadista antisovietico. Il figlio dell’islamista è dunque il numero 2 dei talebani e il leader della potente tribù che porta il nome della sua famiglia. Il padre Jalaluddin fondò infatti la rete Haqqani, rete terroristica, considerata molto pericolosa da Washington, che l’ha sempre ritenuta una delle fazioni più estremiste e rischiose per le truppe Usa e Nato. Il gruppo è noto anche per l’utilizzo dei kamikaze, che hanno attuato, negli anni, gli attentati più devastanti in Afghanistan.
Il figlio Sirajuddin Haqqani avrebbe inoltre ucciso importanti dirigenti afghani e tenuto in ostaggio degli occidentali, liberati solo dopo pagamento di un lauto riscatto o in cambio di prigionieri terroristi.
Accadde con il soldato americano Bowe Bergdahl, che fu liberato nel 2014 in cambio di cinque detenuti afghani nel carcere di Guantanamo.
Gli Haqqani sarebbero capaci di azioni temerarie, sanguinose e fulminee, e sarebbero anche i responsabili delle operazioni dei talebani nelle zone montuose dell’Est dell’Afghanistan.
Al momento, potrebbero avere una forte influenza sulle decisioni prese dal mullah Abdul Ghani Baradar.
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