Orban “difendo i bambini, non sono contro i gay”
Se tutto il mondo va in una direzione, l’Ungheria tira il freno a mano.
Mentre Alessandro Zan del PD in Italia vuole emanare un ddl che preveda una parte di “dottrina LGTBQ+ (lesbiche, gay, bisessuali e trasgender)” nelle scuole, Viktor Orban, premier d’Ungheria, fa approvare una legge che limita l’accesso dei giovani alle informazioni LGTBQ+.
La decisione di Orban, definita dall’UE “una vergogna”, però, diviene un caso. All’accusa della Presidente della Commissione Europea, Orban risponde alla von der Leyen che le accuse sono “false e vergognose”
Il primo ministro olandese Mark Rutte, dichiaratamente gay, ha dichiarato che dopo questa legge, per “per l’Ungheria in Ue non c’è più posto” e ha proposto l’espulsione dell’Ungheria dall’Unione.
Sono sedici i leader Ue schieratisi contro Orban che hanno scritto una lettera alla presidente della commissione Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ad Antonio Costa per il semestre di presidenza portoghese in occasione dell’International Lesbian Gay Bisexual and Transgender Pride Day del 28 giugno: “In occasione della celebrazione del Pride day il 28 giugno, alla luce delle minacce ai diritti fondamentali e in particolare al principio di non discriminazione in base all’orientamento sessuale, esprimiamo il nostro attaccamento ai nostri valori fondamentali comuni sanciti dall’articolo 2 del trattato dell’Unione europea”-
Nel frattempo anche Palazzo Chigi si schiera dalla parte dei LGTBQ+ commentando così la lettera dei 16 Paesi dell’UE “L’odio, l’intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione. Ecco perché, oggi e ogni giorno, sosteniamo la diversità e l’uguaglianza Lgbt in modo che le nostre generazioni future possano crescere in un’Europa di uguaglianza e rispetto”. Questo il commento di Palazzo Chigi su Twitter.
Anche il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, grida contro l’Ungheria: “Mi aspetto procedure Ue per la legge dell’Ungheria” ha dichiarato. “I nostri valori dell’Ue si fondano sul rispetto della dignità di ciascuno, e perciò è necessaria la lotta contro le discriminazioni e nessuna debolezza a questo riguardo, poiché mettono in pericolo lo stato di diritto”.
Il premier ungherese, Viktor Orban, si difende. Arrivato oggi a Bruxelles, al suo arrivo al Consiglio, ha spiegato la legge appena approvata dal Parlamento di Budapest, dicendo di non voler affatto “discriminare gli omosessuali” ma di volere “difendere i diritti dei ragazzi e dei genitori”.
“E’ sempre meglio leggere prima e criticare dopo, questo è l’ordine giusto delle cose” ha concluso.
Si è poi detto a favore dei diritti umani, ricordando le sue lotte contro il regime comunista, in cui l’omosessualità era punita.
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