Il Comitato ticinese per il NO si è presentato oggi alla stampa a Bellinzona con i consiglieri nazionali Regazzi (PPD), Marchesi (UDC) e Quadri (Lega), e il presidente dei Giovani UDC Baratti.
Non c’erano esponenti del PLR (ma nel Comitato ne figurano alcuni). Per un politico in carica schierarsi apertamente per il No è un gesto che si potrebbe definire “eroico”.
Si può entrare anche in argomentazioni di dettaglio (e i relatori lo hanno fatto) ma il punto fondamentale rimane sempre lo stesso: la nuova legge è frutto dell’ideologia e il suo effetto benefico sul clima sarà nullo. La situazione è particolarmente difficile perché ormai non si tratta più di combattere solo i rossoverdi. Ma naturalmente è sbagliato pensare che la battaglia sia persa.
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Dal comunicato ufficiale del Comitato riprendiamo alcuni passaggi.
Il comitato ticinese per il NO alla Legge sul CO2 ha presentato oggi a Bellinzona la sua posizione in merito alla revisione posta in votazione popolare il prossimo 13 giugno. Una revisione cara, inutile e ingiusta. Benzina e diesel rincareranno di 12 centesimi al litro, la tassa sull’olio combustibile e il gas sarà più che raddoppiata, i riscaldamenti ad olio e a gas di fatto saranno vietati e sarà introdotta una nuova tassa sui biglietti aerei che potrà arrivare fino a 120 franchi a biglietto. Questi costi aggiuntivi danneggiano soprattutto il ceto medio nonché chi, come molti cittadini ticinesi, abita in zone rurali e in regioni periferiche e di montagna. Inoltre tutti questi oneri miliardari non hanno un impatto tangibile sulla riduzione dei gas a effetto serra a livello mondiale, in quanto la Svizzera è responsabile solo per lo 0,1% delle emissioni mondiali di CO2.
Piero Marchesi: “La Svizzera è tra i paesi migliori al mondo nel rispetto dell’ambiente, un miglioramento ulteriore è possibile attraverso il progresso tecnologico, non con le tasse. È infatti grazie alla tecnologia che la Svizzera ha ridotto le emissioni pro capite del 24% negli ultimi 10 anni.”
Fabio Regazzi: “Questa legge è antisociale poiché colpisce pesantemente le famiglie ticinesi con un aumento dei costi che può arrivare fino a 1500 Fr. all’anno. I balzelli, i divieti e le imposizioni nel nostro Cantone si ripercuoteranno soprattutto su chi vive lontano dai centri urbani e necessita di un veicolo per potersi spostare liberamente.”
Lorenzo Quadri. “Una legge inutile in quanto il 99,9% delle emissioni di Co2 viene prodotta altrove. L’impatto della Svizzera è praticamente nullo sul clima globale, e mentre dibattiamo se introdurre o meno delle misure eco-punitive in un paese virtuoso dal punto di vista ecologico come la Svizzera, altrove è prevista la costruzione di centinaia di nuove centrali energetiche a Carbone”.
Il presidente dei Giovani UDC Diego Baratti : “Esplorare il mondo, fondare una startup, acquistare la propria casa, guidare la prima auto, salvare veramente il clima… Tutti questi sogni saranno infranti per noi giovani, se la legge sul CO2 dovesse essere approvata dal Popolo.”
Conclusione (nostra). Sarà davvero dura ma in questo caso specifico abbiamo l’occasione di dimostrare quanto il parlamento sia lontano dal popolo. Non sarebbe la prima volta!
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Giusto far notare come le emissioni di CO2 svizzere siano lo 0,1% di quelle mondiali. Ancora più giusto è far notare come il solo aumento delle emissioni di CO2 a livello mondiale negli ultimi anni (il 2020 forse farà eccezione, ma, appunto, sarà l'eccezione che conferma la regola) è stato in media dell'1%, dieci volte il totale svizzero. Usando la logica, la conclusione è una sola; possiamo tartassarci, possiamo vietare questo e quello, possiamo anche eliminare qualunque attività inquinante su suolo elvetico, compreso l'accendere candele, ma non sarà certo questo a cambiare qualcosa. Il clima e l'ambiente manco se ne accorgeranno; ad accorgersene saranno solo i contribuenti e i consumatori.