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Olimpiadi a Tokyo: missione suicidio

di Vittorio Volpi

immagine Pixabay

Le Olimpiadi ex 2020 rimandate al 23 luglio di quest’anno sono sempre più un incubo. Nessuno vorrebbe essere al posto del Primo Ministro Suga, nelle forche caudine di un’edizione degli imminenti giochi olimpici e paraolimpici.

Esattamente fra l’incudine del parere del popolo, totalmente contrario ai giochi o favorevole ad un ulteriore rinvio ed il martello del Covid-19 che in questo momento picchia duro.

L’opinione pubblica è contraria in primis per l’ordine pubblico, la salute, la pandemia e poi perché è un investimento gigante che -data la situazione- finirà in un colossale sperpero di fondi pubblici, ma alla fine, si faranno nonostante tutto? Veramente qui si applica un detto buddista molto appropriato: “un passo davanti a noi è nebbia…”.

Non è un fattore così negativo quello economico, ciò che conta sono due punti. Il primo, il virus. Finora l’impatto sulla popolazione è stato di circa 500mila contagi e 10mila decessi.

Tenendo conto che parliamo di una popolazione di 126 milioni, non è affatto male se ci si confronta con noi europei. Mutatis mutandis, a causa della pandemia, l’Italia con la metà della popolazione del Sol Levante ha già più di 125 mila morti, ma la geografia ci dice cose diverse. I giapponesi il confronto lo fanno con i loro vicini di casa, Corea del Sud e Taiwan che fino a pochi giorni fa contava solo 10 decessi per 24 milioni di abitanti.

Il secondo punto, il prestigio. Non vogliono sfigurare con il Comitato Olimpico, con gli altri paesi, con la Cina che fra non molto terrà i giochi invernali. Un bel rompicapo, peraltro la storia delle Olimpiadi parla male dei giochi. Una specie di maledizione storica di quelle che cadono ogni 40 anni.

Le Olimpiadi del 1940 vennero assegnate a Tokyo, ma l’imminenza della guerra mondiale ed il Giappone belligerante in Cina comandò la sospensione. Nel 1980 le Olimpiadi di Mosca vennero boicottate da molti paesi e ci risiamo con il 2020… una superstizione? Peraltro le Olimpiadi assegnate a Tokyo dove l’ex Primo Ministro Abe assicurò tutti sulla sicurezza del post Fukushima è un altro punto controverso.

Abbiamo detto della pandemia che continua a preoccupare. C’è una ripresa del virus nelle città principali. Lo stato di emergenza scade il 31 maggio prossimo. Un portavoce del governo metropolitano di Tokyo ha dichiarato che “sarà difficile mantenere i giochi se lo stato di emergenza che verrà prorogato”. Non è una bella notizia. 

Parrebbe anche che la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, stia mettendo nel programma del suo prossimo partito Tomin first no kai (tokiensi al primo posto) la cancellazione dei giochi che come sappiamo hanno già escluso la presenza degli stranieri se non aggregati agli atleti.

Risulta peraltro difficile da capire come mai un paese organizzato e all’avanguardia come modernità sia così in ritardo nelle vaccinazioni. Solo il 3.2% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino, contro quasi la metà della popolazione negli Stati Uniti. Come mai? Secondo un professore della prestigiosa Università di Hitotsubashi la causa è la lentezza della burocrazia nipponica nell’approvazione dei vaccini e nell’organizzazione della campagna vaccinale. D’altra parte i numeri parlano chiaro. È un altro aspetto sorprendente e negativo perché sapevamo della qualità ed efficienza della nomenclatura nipponica. Il conservatorismo di questi tempi non paga. Tutto cambia tranne la burocrazia e quindi ciò che fu una benedizione, oggi è una condanna.

Mentre il Comitato Olimpico Internazionale raccomanda un avanti a tutta forza, i sondaggi confermano che oltre l’80% della popolazione farebbe volentieri a meno dei giochi olimpici.

Tant’è che un prominente uomo d’affari, fondatore di Rakuten (Mikitani) in un’intervista con la CNN ha dichiarato che i giochi sono una “missione suicida”. In netto contrasto con le affermazioni positive del Premier Suga.

Mikitani sostiene che si è troppo in ritardo con le vaccinazioni. E poi la cabala. I giapponesi sono molto scaramantici e quel “ogni 40 anni” toglie il sonno. 

Come finirà? Probabilmente con un si, ma non del tutto improbabile un no….

Relatore

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