Settemila euro, pagati dal principe del Liechtenstein, per uccidere un’orsa. Ma il nobile non ha ucciso l’esemplare per il quale aveva chiesto l’autorizzazione, bensì un orso di diciassette anni, che viveva nascosto nella foresta. È l’azione del nobile, che ha scatenato polemiche.
«Il principe Emanuel del Liechtenstein ha ucciso Arthur, l’orso più grande della Romania». L’accusa, grave, proviene dal gruppo ambientalista rumeno Agent Green e da quello austriaco VGT.
Il principe avrebbe ricevuto il permesso dall’agenzia rumena per l’Ambiente di dare la caccia a un’orsa che aveva causato danni agli agricoltori nel villaggio di Ojdula, autorizzazione per la quale il principe Emanuel aveva pagato circa settemila euro, consistente in quattro giorni di caccia nella contea di Covasna, in Romania.
Poi, però, il principe ha ucciso il diciasettenne Arthur, il più grande orso della Romania e probabilmente il più grande dell’Unione Europea, che non si era mai avvicinato alla gente del posto, ma, al contrario, viveva tranquillo nel fondo del bosco.
Inoltre, Arthur apparteneva all’orso bruno, una specie protetta dalle leggi internazionali e anche da quelle rumene, ma, purtroppo, per i cacciatori rappresenta anche un trofeo:
Secondo Ann-Kathrin Freude, coordinatrice dell’ong austriaca VGT, quella del principe è stata proprio un’uccisione deliberata, perché un maschio come Arthur consente di ottenere oltre 592 punti su un massimo di 600, nell’ambito della caccia.
A differenza dei maschi, infatti, le femmine più piccole danno un punteggio inferiore nell’ambito della caccia. Perciò quello del principe Emmanuel è stato un escamotage: chiedere il permesso per uccidere un’orsa femmina, ed ucciderne uno, invece, appartenente ad una specie protetta che però, nell’ambito della caccia dà ancora punteggio.
«Mi chiedo come il principe abbia potuto confondere una femmina di orso che entra a far danni in un villaggio, con il maschio più grande in vita, che viveva nelle profondità della foresta» ha sottolineato Gabriel Paun, presidente dell’ong Agent Green.
«La caccia ai trofei deve essere bandita senza eccezioni, altrimenti i conflitti si intensificheranno e la specie sarà in pericolo, com’è già successo in gran parte dell’Europa. E’ una vergogna per l’Austria che il principe Emanuel abbia abusato di una deroga per uccidere questo bellissimo orso» denuncia Freude.
La Romania, peraltro, ha bandito la caccia ai trofei nel 2016, e il ministro dell’Ambiente rumeno, Ta’nczos Barna, ha assicurato che è stata aperta un’indagine per determinare le circostanze precise dell’uccisione dell’orso.
In un’epoca come la nostra, in cui molte specie sono a rischio estinzione, ed il discorso etico ha assunto uno spessore ormai rilevante, alcune pratiche come la caccia a trofei risultano essere assai controverse.