Primo piano

Roberto Badaracco, sopravvissuto al suo stesso partito

Il Pensiero del giorno è oggi assegnato al Caffè (domenica 2 maggio)

Egregio onorevole,
peggio di così non poteva andare. Oltre alla batosta elettorale, per la prima volta Lugano si ritrova senza neanche un vicesindaco liberale radicale. Che smacco! E sì che lei a quella poltrona ci aveva fatto un pensierino. Ma i numeri sono impietosi.

Senza Michele Bertini, che era stato capace d’insidiare persino il primato di Marco Borradori, lo stacco delle preferenze con l’altro municipale leghista Michele Foletti non perdona. Non ci sono più i margini né il peso politico per riconoscere al Plr il vicesindaco, come era successo due elezioni fa con Giovanna Masoni, nonostante avesse mille voti in meno di Lorenzo Quadri. (…)

foto Ticinolive

Il Plr avanza a passo di marcia verso l’irrilevanza politica nella città più importante del cantone. Con quel clima di “veleni e meschinità” che si ritrova in casa, si consoli, caro onorevole, per essere almeno sopravvissuto (elettoralmente) al fuoco amico del suo partito.

*****

Un commento che, lo confessiamo, ci è sembrato persino troppo duro, anche perché un domenicale come il Caffè dovrebbe simpatizzare con la linea assunta durante quasi tre anni dal presidente sezionale Tognola, linea che ha portato a un pesante insuccesso che ha immediatamente portato alle sue dimissioni.

Se Giovanna Masoni soffiò il vice sindacato a Quadri (grazie al voto determinante dell’on. Jelmini e suscitando ire funeste che non si placarono tanto presto), Badaracco non ha soffiato il posto a Foletti. Lo ha rivendicato, come gli era stato richiesto dal partito, ma poi ha saggiamente rinunciato.

L’on. Badaracco si è salvato bene e con onore e, anche se non è Vicesindaco, può continuare con passione e serietà il suo lavoro. Come capodicastero Cultura, Eventi e Sport ha una posizione brillante, che ancor più brillerà all’uscita dall’orribile pandemia.

Un Caffè può essere molto più spietato di una tisana, ad esempio quando scrive: “Il Plr avanza a passo di marcia verso l’irrilevanza politica nella città più importante del cantone”. Si può essere più cattivi di così?

Il presidente ha scelto e seguito fino in fondo la sua idea, la sua linea “radical-chic” (il termine è assolutamente adeguato). Ha messo (non da solo) nell’angolo l’unico uomo che poteva – oggi o in una prospettiva breve – misurarsi con Borradori. Se n’è andato lui (Bertini)? Forse non era obbligato ma certo non l’ha fatto senza riflettere. Tognola ha ingaggiato uno Spin Doctor di sinistra (persona che reputiamo competente ma che potrebbe utilmente fare lo Spin Doctor per i rossi o per i verdi) ed è andato dritto al fallimento. Oggi la presa della Lega sulla Perla del Ceresio è più salda che mai.

Non è bello citare se stessi ma noi abbiamo già scritto: “volevate questo?”

Relatore

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