“E così, dopo che la nostra magistratura ha fatto le sue tante figure barbine a vari livelli, ora è il Consiglio di Stato ad uscire con le ossa rotte. Per colpa sua dovremo presto andare tutti a rivotare sullo stesso tema, cosa più unica che rara.
Qualcuno potrebbe ipotizzare che ora tocca al Legislativo cantonale fare la sua figuraccia, ma visto che ne ha già fatte parecchie il problema non si pone. E che a nessuno venga in mente di proporre una commissione parlamentare di inchiesta sulle figuracce fatte dai tre poteri canonici. Si tratterebbe infatti di una figuraccia sesquipedale garantita, quindi per carità lasciamo perdere.”
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Elenco
Magistratura (+ parlamento): Procura + Consiglio della magistratura + Gran Consiglio
Governo: “questo insistente rompiballe lo mettiamo a posto noi” … … …
Parlamento: celebre sceneggiata sulla Commissione parlamentare d’inchiesta e ira del presidente Dadò
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Sia chiaro che noi stiamo con Giorgio Ghiringhelli e con grande piacere andremo a (ri)votare.
Su un secondo tentativo di CPI sugli abusi di XY e relative protezioni politiche si sono espressi negativamente sia Righinetti che il professor Petralli. Altri non mancheranno di certo. Cambierà idea il PLR?
Cambierà idea il PS ? A nostro avviso No :
— se ha qualcosa da nascondere, no
— se non ha nulla da nascondere : ugualmente no, poiché le possibilità d’attacco sono troppo ampie e l’esposizione mediatica risulterà comunque svantaggiosa.
La palla è nel campo del presidente Dadò. Anzi Dadò, Merlo, Aldi, Bignasca.
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Mi chiamo Paolino Paperino e volevo dire che…
... che desidero confermare quanto anche “monsieur tout-le-monde” non ami i “leoni” da tastiera…
…proprio perché non tutti quelli che professano l’anonimato sono poi da indicare (da indice) seduta stante quali …belve feroci.
Sono altresì convinto che l’Autore dell’articolo in questione, sappia perfettamente che (e lì il, peraltro apprezzato, prof. Petralli mi ha sorpreso) esistono sufficienti leggi per intercettare chi insulta, danneggia e lede l’onorabilità di chicchessia.
Tutto sommato screditare in aeternum i cosiddetti “social” arrischia di diventare un atteggiamento assai trendy (da ditino alzato, insomma) e, permettetemi, un pochino coercitivo, così come molte opache decisioni censorie che si stagliano all’orizzonte mediatico.
Ammettiamolo: non è colpa delle fake la …news secondo cui le democrazie occidentali (grandi e minute) abbiano perso poco o tanto della loro credibilità. Comoda scorciatoia quella coniata dal …monde d'en haut assegnando d’ufficio il marchio infamante di “populismo fake” proprio per additare (se non peggio) chi non condivide i “percorsi” in atto.
Mi sia permesso accennare che il non riferire molti altri aspetti sgradevoli o controversi del nostro vivere, il soprassedere, l’evitare di descrivere, dimenticare molte realtà/opinioni presenti e quindi rendere tutto ciò invisibile ai più è, purtroppo, un’altra pessima tendenza della “mediacrazia” attuale. Per esempio il dibattito, oserei dire, premonitore(?) sul “separatismo civico” che sta dilaniando il popolo transalpino. Assordante silenzio mediatico alle nostre latitudini.
Peccato perché il resto de “Figuracce e figurine” potrebbe tuttavia essere condiviso.