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Questa sarà una delle ultime interviste elettorali di Ticinolive, poiché mancano solo 10 giorni alla data fatidica. Oggi tocca a Valentino Benicchio, candidato del PLR luganese. I suoi interessi e le sue competenze appartengono principalmente all’economia e alla finanza. Benicchio è ottimista e guarda avanti. “Vedo il mio partito in sintonia con i desideri della popolazione” ci confida.
Un’intervista di Francesco De Maria.
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Francesco De Maria Ero convinto che lei fosse già stato consigliere comunale. Invece no!
Valentino Benicchio Ma è proprio così, glielo confermo. Questa campagna è molto interessante e combattuta. Nuova per me, mi piace.
Come vede posizionato il suo partito in queste Comunali PLR ? In questo momento, quali sono i suoi punti forti, quali i suoi punti deboli? Quali le sue chance di successo?
Per quanto concerne il mio partito lo vedo in espansione, ovvero in sintonia con i desideri della popolazione. Questo presupposto sento che è anche la mia forza. L’idealismo che mi caratterizza in un contesto civico e politico può essere una debolezza.
Metta a confronto – socialmente, economicamente – la Lugano 2013 con la Lugano 2021.
Questa è una domanda molto complessa. Scelgo di risponderle con le emozioni pur tenendo conto che i bilanci bisogna anche saperli interpretare con equilibrio e con una certa serenità. Tendenzialmente cerco di vivere il presente facendo tesoro degli insegnamenti passati, per coltivare un futuro innovativo. Io amo questa città e dunque il mio impegno sarà quello di garantire e promuovere idee creative su misura per un comune accogliente e non solo fiscalmente.
Le perdite del settore bancario sono state gravi. Lei vede una via per un possibile recupero/rilancio? O al contrario: quel che è perso è perso?
Quel che è perso è perso. Ciò non significa che non vi siano strade alternative per un rilancio della piazza finanziaria, che ricordo rimane la terza. Una via possibile è la conoscenza del mondo tecnologico riferito al settore, che ci riserva nuovi movimenti finanziari. Vi sono 5 trend tecnologici che bisognerà tenere d’occhio e sono – 1) La Trasformazione della Digital Transformation, dove il focus è la soddisfazione del cliente e la customer experience. 2) L’automazione intelligente meglio conosciuta come RPA (Robotic Process Automation). 3) RegTec – società che supportano le istituzioni bancarie e finanziarie a risolvere le sfide normative e di conformità. Per gli istituti finanziari stare al passo con l’aggiornamento dei requisiti normativi diventa ormai troppo costoso, 4) L’Ecosistema di piattaforma, dove la “customer experience” e le modalità di interazione con i clienti diventano fattori strategici. 5) L’importanza della “customer experience”, che nell’era della digitale risulta essere una variabile fondamentale nel settore dei servizi finanziari.
Il commercio tradizionale era già in crisi prima del Virus, adesso è peggio. Molte le vetrine desolatamente vuote. Come si possono aiutare i negozianti? Dovrà nascere e svilupparsi un commercio diverso? Quale futuro per la via Nassa?
Ne conosciamo le cause: l’aumento esorbitante degli affitti decisamente scoraggiante per quella socialità sana che alimentava il commercio tradizionale. Il consumatore va ulteriormente sensibilizzato sull’importanza per tutta la società del commercio al dettaglio. Parimenti il negoziante dovrà coltivare le relazioni, proprio come un tempo quando in Via Nassa il macellaio ti regalava la michetta. Beninteso, le trovate innovative nate durante la pandemia (take-away, ecc), andranno comunque accolte come un valore aggiunto della nostra economia.
Immaginiamo (noi siamo ottimisti) che la pandemia si estingua in estate. Come immagina la resa dei conti economica nei mesi (o in 1-2 anni) immediatamente seguenti (a Lugano, nel Ticino, in Svizzera)?
Sarà una ripresa difficile, ma come ci insegna la storia, ogni cantiere distrutto ha visto la propria rinascita. A questo proposito ti invito a leggere il libro del giornalista – Federico Rampini, “I Cantieri della storia”.
Lugano è ricca di quartieri, vicini e lontani. Le varie aggregazioni li hanno favoriti… oppure oggi hanno il diritto di lamentarsi?
Siamo ancora in un momento di transizione, dove i cittadini si stanno abituando a un nuovo modo di pensare e vivere il comune.
In quali particolari quartieri lei vede la possibilità di realizzare progetti innovativi, vantaggiosi per tutta la Città?
Un quartiere appartiene alla Città e se la Città è dinamica e intraprendente, questa energia si proietterà automaticamente su ogni parte della città vuoi periferica vuoi centrale.
Non si può parlare dei quartieri periferici… senza parlare del Centro. È ancora vitale, attraente? Talvolta deprimente? Come bisogna organizzare (evt limitare) il traffico in centro?
E’una tendenza europea quella di abbandonare la città per coltivare le idee e la vita in modo più sano e libero. Il Centro città deve rimettersi in gioco e diventare più competitivo e alla portata di tutti i cittadini. Sono i cittadini a dare un valore al territorio e non le grandi firme che vediamo in Via Nassa.
La vocazione turistica di Lugano è innegabile e antica. Facciamo astrazione dalla maledetta pandemia, che non durerà in eterno. Quali sono i punti deboli della Lugano turistica 2021, quali rimedi si possono applicare e in quanto tempo?
Dobbiamo comprendere a quale target turistico indirizzarci e ridimensionare la promozione con un’offerta alla portata di tutti. A corto termine dovremo cercare di riaprire l’economia, mentre a lungo termine bisognerà investire su progetti con un ritorno dell’investimento immediato. Dunque occorre che gli operatori assieme alle istituzioni mettano in campo idee e progetti coraggiosi.
Il Polo congressuale è una vera necessità… o un tema di dibattito politico (nel senso di chiacchiere)? A che punto siamo?
La risposta l’ho in parte appena espressa. Mi sembra comprensibile che il tema sia anche diventato politico come d’altronde altri poli di nostra conoscenza …
Esclusiva di Ticinolive
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