Ticinolive è andato in trasferta sulle rive del Verbano. Al Rivellino dell’amico Arminio ha incontrato il presidente del PPD locarnese Alberto Akai, candidato al Municipio. Akai discende da un popolo molto antico che si ritrova in molte parti del mondo. 2000 Aramei vivono nel Ticino, accanto a noi.
Un’intervista di Francesco De Maria.
Francesco De Maria Lei appartiene alla comunità aramaica del Ticino. Chi sono gli Aramei, nella storia e nel mondo d’oggi?
Alberto Akai Gli aramei sono un popolo semitico e molto antico, la loro terra d’origine è l’ex Grande Siria che comprendeva buona parte dell’attuale Turchia, il Libano, la Siria, il settentrione dell’Iraq, una parte della Giordania e la Palestina-Israele. Gli albori della loro cultura si perdono nella notte dei tempi. Nel corso dei secoli la Grande Siria fu per secoli teatro di scontri tra imperi. Gli aramaici furono così soggetti a vari popoli; li hanno decimati, i conquistatori non hanno avuto pietà di loro, in particolare gli arabi e ottomani, praticamente li hanno sradicati dalla loro terra d’origine. Attualmente la maggior parte degli aramei vive in diaspora, sparsa ovunque nel mondo. Siamo una comunità molto ben integrata ovunque.
Gli Aramei nel Ticino: quanti sono, dove vivono, come difendono la loro lingua, identità, religione, cultura e associazioni?
I membri della nostra comunità aramaica che vivono in Ticino sono circa 2000. Cerchiamo di difendere la nostra lingua (lingua di Gesù), partecipando alle Sante Messe, organizzando lezioni di lingua aramaica, riunendoci e a volte organizzando feste. Lo scopo di questi eventi è di difendere la religione, la lingua e la cultura e mantenere la nostra identità, in armonia e integrazione nel tessuto sociale. Abbiamo associazioni culturali e sportive ben integrate e frequentate.
Lei è candidato al municipio di Locarno. Parliamo dunque della sua città. Vive un periodo economicamente difficile? Qual è lo stato delle finanze pubbliche?
Lo stato delle finanze negli ultimi tempi non è così roseo, ma la città rimane positiva e resta unita per passare anche questo periodo difficile di pandemia. Ci sono diversi progetti che andranno a rivalorizzare la Città e che sicuramente porteranno nuovi contribuenti e più turisti, che aiuteranno anche al rilancio economico.
In questi tempi assai incerti quali previsioni si possono fare per i suoi importanti eventi culturali?
La speranza rimane quella che la prossima estate si possano tenere sia il Locarno Film Festival, l’evento per eccellenza a Locarno, sia Moon and Stars. Va comunque detto che Locarno anche durante l’anno offre molto a livello culturale. Grazie all’apertura del nuovo museo di Casorella che valorizza le opere d’arte di proprietà della Città, all’avvio della progettazione per il restauro del Castello Visconteo e alle associazioni culturali attive sul territorio, Locarno offre un’ampia e diversificata proposta culturale. Questo è stato anche possibile grazie al buon lavoro fatto dal Capodicastero Giuseppe Cotti. Non va peraltro dimenticato l’ottimo lavoro svolto dall’amico Arminio Sciolli al Rivellino.
Quali sono i principali punti di contrasto nella politica cittadina? Ci sono stati nel corso della legislatura piccoli o grandi “scandali”?
Sono convinto che bisogna intraprendere la via del dialogo e che bisogna essere collaborativi ed appoggiare anche le idee e le proposte dei vari partiti per il bene comune. Di contrasti, piccoli o grandi, ve ne saranno sempre. L’importante è la propensione al dialogo.
La competizione per l’Esecutivo è in dirittura d’arrivo. Qual è la sua composizione partitica attuale e come potrebbe eventualmente mutare?
Il mio augurio è che la composizione partitica attuale non cambi. Il nostro partito detiene 2 seggi e intende mantenerli.
Parliamo del candidato Alberto Akai. Della sua figura umana, sociale e professionale. Della sua carriera politica. Dei suoi progetti e sogni!
Esercente di professione, da molti anni attivo nel settore e sempre a Locarno. Sportivo attivo e dirigente sportivo nel settore giovanile, prima nell’ambito delle arti marziali (karatè) e attualmente nell’ambito del calcio regionale. Politicamente attivo da oltre 20 anni in Consiglio comunale a Locarno e attualmente presidente della sezione PPD cittadina e candidato al Municipio per il mantenimento del secondo seggio. Vorrei che il cittadino abbia il benessere. Grazie alla mia professione riesco a toccare e provo a risolvere le problematiche, anche le più piccole, iniziando sempre dal basso.
Il “caso Franscella” ha fatto un po’ di rumore per qualche giorno. Che cosa è successo, spiegato in sintesi?
La lista per il Municipio era ambita, in effetti eravamo in 8 per 7 posti. Abbiamo quindi svolto l’assemblea sezionale e abbiamo lasciato decidere ai nostri aderenti.
Chi sarà il successore di Rudy Chiappini alla direzione della Cultura?
Attendiamo l’esito del concorso, sul quale attualmente pende purtroppo un ricorso di un municipale che ha bloccato la nomina.
Il Festival 2021 sarà “normale”? Lei è appassionato di cinema?
Sono appassionato di cinema e seguo il Festival Film di Locarno da vicino e con passione, speriamo che quest’anno si possa svolgere normalmente. Me lo auguro e lo auguro alla Città.
Quale collaborazione ha con Arminio Sciolli e con le attività di promozione artistica del Rivellino Leonardo da Vinci? Le giudica un valore per Locarno? Potrebbero interagire efficacemente con certi eventi organizzati dalla Città?
Arminio Sciolli è prima di tutto un caro amico per il quale porto rispetto. Lo ritengo una persona molto capace nell’ambito culturale. Le sue idee e proposte al Rivellino sono quasi sempre da me seguite con interesse e passione. Lo giudico un valore aggiunto per Locarno e sono convinto che si potrebbe interagire efficacemente con certi eventi organizzati dalla Città.
Esclusiva di Ticinolive
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